La Streetfighter eredita dalla Panigale V2 il bicilindrico Superquadro da 955 cm
3, con 137 CV (rilevati) a 10.900 giri, la ciclistica e il telaio monoscocca in alluminio che sfrutta il motore come elemento strutturale. Le teste dei cilindri sono imbullonate al telaio monoscocca in alluminio. Il terminale di scarico sbuca a destra ma sta sotto il motore, una soluzione utile per centralizzare le masse e abbassare il baricentro.
Decisamente originale il disegno del faro anteriore. Nessun cupolino: il pilota sulla V2 è completamente esposto all’aria. Ducati utilizza come cruscotto un display TFT a colori: lo schermo da 4,3” è piccolo, ma offre tutte le info ed è ben leggibile grazie al fondo bianco. I blocchetti della Ducati sono pratici da azionare e di qualità. il piccolo joystick sul blocchetto sinistro permette di gestire i vari menù dal cruscotto. Essenziale anche il posteriore: nella coda il faro (completamente a led) è perfettamente integrato nella carrozzeria. Il monoammortizzatore Sachs è in posizione disassata sul lato sinistro della V2, collegato al forcellone monobraccio in alluminio. È completamente regolabile e i registri sono facilmente accessibili. Sotto la sella del passeggero della V2 c’è un piccolo spazio dove è possibile alloggiare un bloccadisco e altre piccole cose. A livello di finiture la Streetfighter è costruita con cura e sfoggia componentistica di qualità.
