Tra i progetti di Aprilia degli ultimi anni, la
Dorsoduro è uno dei più riusciti. A prima vista è l’ennesima supermotard, in realtà è una moto “trasversale” agile, abbastanza comoda e molto efficace su strada, che va a fare concorrenza non solo alle maximotard bicilindriche come la Ducati Hypermotard o la KTM 990, ma anche alle naked di media cilindrata, dalla
Z 750 alla
Monster 696, alla Street Triple e persino alla “sorella” Shiver 750. In comune con quest’ultima ha il motore bicilindrico di 750 cm
3, con piccole modifiche per adattarlo alle differenti caratteristiche, ma sempre con la possibilità di
scegliere la mappatura della centralina tra le tre disponibili (“Rain” per la guida sul bagnato, “Sport” per la guida sportiva e “Touring” per l’uso normale). Grazie alla gestione elettronica del motore, la Dorsoduro può essere docile con chi comincia e cattiva con i piloti più smaliziati. La versione
Factory è la più raffinata, monta sospensioni completamente regolabile e pinze Brembo ad attacco radiale e dischi a margherita. Inoltre parafango e convogliatori laterali sono in
carbonio. Il prezzo è corretto, ma se volete risparmiare c’è anche la versione base con sospensioni “normali” che costa 8.990 euro.
