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Kawasaki Ninja H2, nessuna spinge forte come lei

Il motore sovralimentato spinge forte sin dai regimi più bassi, le prestazioni sono da record, ma non è una moto da pista: la posizione da guida è comoda (per una sportiva) e le dimensioni sono da stradale. Dotazione tecnica da prima della classe
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€ 25.000
Poche moto negli ultimi anni sono state capaci animare le discussioni da bar degli appassionati come la Kawasaki Ninja H2. Inevitabile visto che è un oggetto realizzato con un solo obiettivo: costruire la moto di serie più veloce e potente del mondo. Per centrare l’obiettivo il 4 cilindri da 998 della H2 è sovralimentato con un compressore centrifugo (costruito dalla stessa Kawasaki), capace di raggiungere i 140.000 giri e di portare la potenza nella versione R da pista all’impressionante valore di 310 CV a 14.000 giri, che diventano 326 con l’airbox in pressione. Prestazioni mostruose, solo “calmierate” nella versione omologata per l’uso su strada di questa prova: la H2 si “ferma” a 200 CV (210 con airbox in pressione), limite che le case giapponesi hanno deciso di porsi per le moto stradali. La dotazione elettronica è adeguata: troviamo controllo di trazione K-TRC (con tre livelli di intervento, più una mappa rain che taglia la potenza del 50%), il sistema per le partenze a razzo (KLCM), il controllo del freno motore KEBC, l’ABS (KIBS) e il cambio elettronico (KQS).

Come gli aerei
La Ninja H2 sfrutta anche le competenze aeronautiche del gruppo Kawasaki: la semicarena protegge bene il pilota, ma allo stesso tempo è in grado di schiacciare la moto sull’asfalto, per garantire la stabilità necessaria alle alte velocità. I progettisti hanno scelto di lasciare a vista una parte del motore per consentire un migliore smaltimento del calore, sempre per questo motivo è stato scelto un telaio in tubi d’acciaio: soluzione poco ingombrante che permette di dissipare meglio il calore rispetto a un “classico” telaio perimetrale in alluminio.
Il telaio è in tubi d'acciaio e l'airbox, nella foto a sinistra, è realizzato in alluminio. La forma della carena è stata messa a punto dagli ingegneri della divisione aeronautica di Kawasaki 

Alta qualità
Tutta la componentistica è di prima qualità: per la prima volta su una Kawasaki troviamo un forcellone monobraccio che consente di montare un impianto di scarico più aderente, migliorando così l’angolo di piega, l’impianto è Brembo e monta dischi da 330 mm e pinze monoblocco M50 derivate da quelle della MotoGP. Anche le sospensioni KYB derivano dal mondo delle corse, ma la Ninja H2 non è una superbike da pista: l’interasse di 1.450 mm e il peso di 238 kg sono più da stradale (supersonica) che da una SBK.
Lo scarico è ingombrante, necessario però per ottenere l'omologazione su strada. Il cruscotto è compatto, attorno al contagiri a lancetta ci sono le tante spie di servizio

Come va
Difficile spiegare in poche parole come va l’H2 e ancora più difficile spiegarlo per l’H2R. Sono moto davvero atipiche che ai più possono sembrare senza senso. Invece, dopo averle guidate, si scopre che un senso ce l’hanno eccome, che non sono solo il frutto di qualche ingegnere visionario che un giorno si è svegliato e ha pensato “oggi faccio qualcosa che non c’era”. Alla fine si scopre che H2 e H2R sono moto che si possono guidare e che piegano accelerano frenano come tutte le altre moto. Solo che lo fanno molto più forte…

Stradale velocissima
Anche se Kawasaki inserisce la H2 tra le Supersport, non bisogna considerarla una Superbike da pista. In realtà è una moto stradale velocissima e con una grandissima accelerazione, ma la pista non è il suo habitat ideale: per farla rendere al meglio va guidata in modo “morbido e rotondo”. Nella gamma Kawasaki la posizioneremmo tra la Ninja ZX-10R e la ZZ-R 1400, la H2 infatti è anche comoda (per essere una sportiva) e ha un motore da 1.000 che spinge come un 1.400, senza averne il peso. Insomma si guida bene, ma non è la moto da tempo sul giro.



Motore infinito
Il motore è qualcosa di totalmente nuovo, la risposta al gas è immediata, fin troppo alla prima apertura che è un po’ brusca e non facilita il lavoro del pilota. Coppia e accelerazione in abbondanza sono smussate solo dai rapporti lunghi del cambio, con la H2 si usano marce alte, ottenendo però la spinta che, su una normale sportiva, si ha con due marce in meno. Il motore fa uno strano effetto, non “urla”  e allunga fino a 14.000 (ma a 12.000 conviene cambiare marcia), tutto è sovrastato dal fischio del compressore. Non si ha la percezione di quanto forte si stia andando, almeno finché non si inizia la staccata, fortunatamente l’impianto frenante è adeguato…  Speriamo che i tecnici Kawasaki le regalino presto un’elettronica ancora più raffinata: le piattaforme inerziali di ultima generazione la renderebbero ancora più godibile.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore 4 cilindri 4 tempi
Cilindrata (cm3) 998
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 210 (154,5)/11000
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) ne
Dimensioni
Altezza sella (cm) 83
Interasse (cm) 145,5
Lunghezza (cm) 209
Peso (kg) 238
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 200/55-17"
Capacità serbatoio (litri) 17
Riserva litri nd

Kawasaki Ninja H2 2015

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Miki55
Ven, 03/20/2015 - 10:20
La Kawasaki dichiara 340 km/h per la h2r, secondo me è autolimitata dalla elettronica o dalla trasmissione, oltre 300cv perlomeno una moto superebbe i 400..., l'hayabusa di qualche anno fa raggiungeva i 330 o 350, non mi ricordo, l'avranno limitata per gomme e sicurezza del pilota