Kawasaki J300 Polini - Iniezione di grinta
Lo scooter Kawasaki è brillante ed equilibrato. Ma cosa succede se ci mette le mani Polini? Bastano pochi interventi mirati per fare emergere la cattiveria del fratellino delle Ninja...
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€ 5.090
Foto e immagini
Come è fatto
S ono già 2 anni che il J300, il primo scooter di Kawasaki, è sul mercato. Per le sue doti è diventato in fretta uno degli sportivi di media cilindrata più apprezzati. Su strada è comodo, efficace e garantisce prestazioni sempre brillanti. Merito del motore monocilindrico da 299 cm3 raffreddato a liquido (ha 28 CV ma sembrano molti di più) e anche della ciclistica: i due ammortizzatori posteriori sono regolabili e, soprattutto, di buona qualità, mentre davanti c’è una forcella con steli da 37 millimetri regolata per l’uso “sportiveggiante”. L’impianto frenante è degno del marchio Kawasaki: pinze a doppio pistoncino, dischi a margherita e tubature in treccia (un lusso da moto).
Il “tocco” di polini
Ma la clientela non si accontentava... E così Kawasaki Italia si è guardata in giro, cercando tra le aziende dell’aftermarket chi poteva intervenire sul J300 per tirare fuori ciò che era rimasto nascosto. Dopo un primo tentativo con Malossi, Kawasaki è arrivata finalmente a Bergamo da Polini, la Mecca del tuning di scooter. Polini si è messo al lavoro (pensando anche alla possibilità di aprire i suoi campionati ai J300) e ha messo a punto alcune parti speciali che abbiamo testato sullo scooter bianco-azzurro in queste pagine. Per prima cosa, il variatore originale è stato sostituito con il nuovo Polini Hi-Speed per J300 (170 euro) che secondo la casa migliora l’accelerazione, l’allungo e anche l’affidabilità, grazie al sistema di lubrificazione interno con grasso speciale. La marmitta speciale (425 euro, omologata), realizzata in acciaio inox dona al motore un’ulteriore spinta e la giusta “voce”.
Come va
Il variatore Hi-Speed mantiene le promesse: il J300 Polini effettivamente sfoggia doti di allungo e di ripresa migliori della versione originale, sottolineate dalla voce cupa e grintosa del terminale di scarico in acciaio inox. Le prestazioni più brillanti non mettono comunque in difficoltà la ciclistica del “midi” Kawasaki: le sospensioni lavorano bene, non vanno in crisi neppure quando si passa rapidi da una curva all’altra, sfruttando lo spunto del motore e la precisione dell’avantreno. Convince anche l’impianto frenante di serie, offre decelerazioni potenti e permette di gestire le situazioni “impegnative” senza troppi pensieri, grazie all’ABS di serie. L’unico problema del kit Polini è che mette in risalto la scarsa protettività del parabrezza del J300: ci si trova in un attimo a velocità “proibite”...
S ono già 2 anni che il J300, il primo scooter di Kawasaki, è sul mercato. Per le sue doti è diventato in fretta uno degli sportivi di media cilindrata più apprezzati. Su strada è comodo, efficace e garantisce prestazioni sempre brillanti. Merito del motore monocilindrico da 299 cm3 raffreddato a liquido (ha 28 CV ma sembrano molti di più) e anche della ciclistica: i due ammortizzatori posteriori sono regolabili e, soprattutto, di buona qualità, mentre davanti c’è una forcella con steli da 37 millimetri regolata per l’uso “sportiveggiante”. L’impianto frenante è degno del marchio Kawasaki: pinze a doppio pistoncino, dischi a margherita e tubature in treccia (un lusso da moto).
Il “tocco” di polini
Ma la clientela non si accontentava... E così Kawasaki Italia si è guardata in giro, cercando tra le aziende dell’aftermarket chi poteva intervenire sul J300 per tirare fuori ciò che era rimasto nascosto. Dopo un primo tentativo con Malossi, Kawasaki è arrivata finalmente a Bergamo da Polini, la Mecca del tuning di scooter. Polini si è messo al lavoro (pensando anche alla possibilità di aprire i suoi campionati ai J300) e ha messo a punto alcune parti speciali che abbiamo testato sullo scooter bianco-azzurro in queste pagine. Per prima cosa, il variatore originale è stato sostituito con il nuovo Polini Hi-Speed per J300 (170 euro) che secondo la casa migliora l’accelerazione, l’allungo e anche l’affidabilità, grazie al sistema di lubrificazione interno con grasso speciale. La marmitta speciale (425 euro, omologata), realizzata in acciaio inox dona al motore un’ulteriore spinta e la giusta “voce”.
Come va
Il variatore Hi-Speed mantiene le promesse: il J300 Polini effettivamente sfoggia doti di allungo e di ripresa migliori della versione originale, sottolineate dalla voce cupa e grintosa del terminale di scarico in acciaio inox. Le prestazioni più brillanti non mettono comunque in difficoltà la ciclistica del “midi” Kawasaki: le sospensioni lavorano bene, non vanno in crisi neppure quando si passa rapidi da una curva all’altra, sfruttando lo spunto del motore e la precisione dell’avantreno. Convince anche l’impianto frenante di serie, offre decelerazioni potenti e permette di gestire le situazioni “impegnative” senza troppi pensieri, grazie all’ABS di serie. L’unico problema del kit Polini è che mette in risalto la scarsa protettività del parabrezza del J300: ci si trova in un attimo a velocità “proibite”...
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | monocilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 299 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | automatico |
Potenza CV (kW)/giri | 28(20,3)/7750 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 78 |
Interasse (cm) | 155,5 |
Lunghezza (cm) | 224 |
Peso (kg) | 191 |
Pneumatico anteriore | 120/80 - 14" |
Pneumatico posteriore | 150/70 - 13" |
Capacità serbatoio (litri) | 13 |
Riserva litri | nd |
Kawasaki J 300 2015
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