Superbike per due

Come è fatta

Per chi conosce poco la casa di Rimini e le sue moto, la nuova DB8 è una sportiva “biposto” dotata di motore Ducati (da cui la sigla che significa appunto Ducati-Bimota 8): in questo caso si tratta del bicilindrico “Testastretta Evoluzione” della 1198, capace di erogare 170 CV alla ruota. Il motore di Borgo Panigale è inserito in una ciclistica tutta nuova: un telaio a traliccio in tubi di acciaio con piastre laterali in lega di alluminio (materiale usato anche per il forcellone), dotato di sospensioni regolabili di alto livello (forcella Marzocchi da 43 mm e mono posteriore della Extreme-Tech) e impianto frenante Brembo radiale all’anteriore. Il tutto è rivestito da una carrozzeria in fibra di carbonio. Considerando anche la costruzione  in cui si fonde la cura artigianale e le tecniche industriali, il prezzo di ben 25.200 euro diventa comprensibile, ma è comunque elevato.   

Come va

Per essere una sportiva, la DB8 offre una buona abitabilità per il pilota (sufficiente per il passeggero). I movimenti in sella sono rapidi grazie all’azzeccata forma del serbatoio e alla corretta distanza tra sella, pedane e manubri. Buona la protezione dall’aria a velocità “legali”, ma se si va forte diventa difficile trovare riparo dietro l’affilata carenatura.
Abbiamo fatto il primo test della DB8 solo su strada per valutare l’uso reale a cui sarà destinata una sportiva biposto (in pista non si va in due). La ciclistica si è rivelata all’altezza del motore Ducati: la DB8 è agile nel misto, rapida e precisa nello scendere in piega, seguendo poi fedele la traiettoria. Potenti i freni, adeguati alle prestazioni della nuova Bimota.