Kawasaki Versys 1000, potente, comoda e divertente
La rinnovata Versys 1000 è più bella e grintosa. Migliorata nella meccanica, nella ciclistica e nella dotazione elettronica, è piacevole da guidare. Tre allestimenti, prezzi corretti
Su strada Veloce, agile e facile da guidare, la Versys 1000 è tra le crossover più divertenti tra le curve. Il 4 cilindri va davvero bene: pronto a prendere i giri, è pieno in basso e poi spinge fluido a tutti i regimi, allungando vivace fino a quota 10.000 giri, con qualche vibrazione solo tra i 6 e i 7000 giri. Il reparto ciclistico asseconda bene il propulsore con un avantreno granitico e un retrotreno sempre composto, anche nelle staccate più decise regalate dai freni potenti e ben modulabili. Bene ABS e controllo di trazione, quest’ultimo settabile su 3 livelli, sempre pronto a intervenire ma mai invadente.
In autostrada La sella è comoda sia per il pilota sia per il passeggero. Ottima la protettività del nuovo cupolino, dei paramani e del parabrezza regolabile senza attrezzi, che nella posizione più rialzata lascia scoperti solo gli avambracci. A velocità “legali” il 4 cilindri ronfa sornione, non trasmette vibrazioni e consuma poco: percorrendo circa 20 km/l, i circa 21 litri del serbatoio si traducono in quasi 400 km di autonomia, ottimi per chi ama il turismo a lungo raggio. Le borse laterali delle versioni Tourer sono davvero ben fatte, capienti e facili da usare.
In città
Forse è l’ambiente nel quale la Versys 1000 è meno a suo agio, pur cavandosela sempre bene. Le dimensioni generose, il peso elevato e la sella larga creano qualche difficoltà a chi non ha le gambe lunghe nelle manovre da fermo. Può risultare un po’ difficoltoso sfruttare l’intero raggio di sterzo, perché il largo manubrio (perfetto per avere tutto sotto controllo) è difficile da usare fino a fondo corsa se non si hanno le braccia lunghe. Bene le sospensioni, efficaci anche sulle buche più profonde, e ottimi per la sicurezza l’ABS e il controllo di trazione. Pratiche le borse laterali che sporgono quanto il manubrio.
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
Equilibrata e facile da guidare, sfoggia un motore con prestazioni brillanti e ha una ottima qualità costruttiva. L'allestimento è molto curato e coinvolgente, ma influisce sul prezzo e la dotazione elettornica è inesistente
Confortevole e accessoriatissima, la 900 inglese ha carattere ed è persino più godibile della sorella di cilindrata superiore. L'elettronica è molto raffinata, ma il prezzo non è proprio abbordabile