Tutte le altre la imitano
Bassa, lunga e pesante, la Low Rider su strada si rivela facile da guidare. Ok posizione di guida, motore e freni, ma il comfort è migliorabile. Prezzo un po’ alto
Image
€ 17.100
Pregi
Motore
Vigoroso e brillante, vibra (e consuma) poco
Guida
Facile, su strada è ben bilanciata e precisa
Stile
Un vero classico, questa è “la madre di tutte le custom”
Vigoroso e brillante, vibra (e consuma) poco
Guida
Facile, su strada è ben bilanciata e precisa
Stile
Un vero classico, questa è “la madre di tutte le custom”
Difetti
Peso
Elevato, i quasi 300 kg in manovra si sentono tutti...
Passeggero
Scomodo e poco coccolato, solo per brevi tratti
Comfort
L’assetto “ribassato” filtra male buche e asperità
Elevato, i quasi 300 kg in manovra si sentono tutti...
Passeggero
Scomodo e poco coccolato, solo per brevi tratti
Comfort
L’assetto “ribassato” filtra male buche e asperità
Foto e immagini
In sintesi
Presentata nel 1977, la Low Rider fu uno dei primi successi di Willie G. Davidson (nipote dei fondatori e designer della casa americana fino allo scorso anno). Ora questo modello è tornato in listino con linee incredibilmente simili all’antenata, considerata la prima “custom moderna” perché ha ispirato tutte le successive proposte (in particolare giapponesi). La meccanica e la ciclistica però sono quelle delle odierne H-D Dyna.
Il motore bicilindrico raffreddato ad aria da 1.690 cm3 ha una potenza di 59,5 CV e una coppia di ben 112,8 Nm (dati rilevati alla ruota). Poco assetato di carburante, è montato su supporti di gomma antivibrazione. Il telaio è a doppia culla in acciaio con forcella e ammortizzatori “ribassati” che portano la sella a soli 69 cm da terra.
Tra le particolarità della Low Rider, da notare il doppio disco freno anteriore (le altre Dyna hanno il disco singolo) e la possibilità di personalizzare la posizione di guida grazie al cuscinetto removibile sulla sella, alle pedane poco avanzate e al manubrio montato su riser regolabili avanti e indietro di ben 6 cm.
Il motore bicilindrico raffreddato ad aria da 1.690 cm3 ha una potenza di 59,5 CV e una coppia di ben 112,8 Nm (dati rilevati alla ruota). Poco assetato di carburante, è montato su supporti di gomma antivibrazione. Il telaio è a doppia culla in acciaio con forcella e ammortizzatori “ribassati” che portano la sella a soli 69 cm da terra.
Tra le particolarità della Low Rider, da notare il doppio disco freno anteriore (le altre Dyna hanno il disco singolo) e la possibilità di personalizzare la posizione di guida grazie al cuscinetto removibile sulla sella, alle pedane poco avanzate e al manubrio montato su riser regolabili avanti e indietro di ben 6 cm.
Come va
Su strada
Non è immediata nei cambi di direzione, ma si fa apprezzare per rotondità a precisione sia in fase di ingresso sia in percorrenza di curva. Merito del telaio e delle sospensioni, più morbide davanti e sostenute dietro, ma ben accordate, mentre le pedane non rovinano il divertimento troppo presto. Il bicilindrico 103 (è la cilindrata in pollici cubici, pari a 1.690 cm3) ha una coppia poderosa sin dai regimi più bassi, con qualche vibrazione solo sotto i 4-5.000 giri. Bene anche i freni con un doppio disco anteriore di potenza adeguata al peso.
In autostrada
La Low Rider non offre alcuna protezione dall’aria: viaggiare a velocità di crociera intorno a 120-130 km/h risulta faticoso già dopo poco tempo. Le potenzialità da “viaggiatrice” però ci sono: lo spazio a bordo non manca, i consumi sono contenuti e il bicilindrico vibra pochissimo. Chi ama viaggiare potrà completare la dotazione con borse laterali e parabrezza (il catalogo accessori offre un’ampia scelta). In caso di viaggi in coppia è raccomandabile comprare anche una sella più ampia e confortevole, nonché uno schienalino.
In città
Malgrado le dimensioni e il peso, questa H-D custom nel traffico se la cava benissimo. Il peso è ben distribuito, il motore ha un’erogazione fluida, il raggio di sterzo è buono e il manubrio largo consente di avere tutto sotto controllo, mentre la sella bassissima aiuta nelle manovre da fermo. Si soffre un po’ solo sullo sconnesso: la corsa corta degli ammortizzatori e la posizione di guida piuttosto seduta fanno sì che ogni botta si scarichi sulla schiena del pilota. L’ABS entra in azione abbastanza presto, ma questo si concilia bene con il carattere della moto e permette di viaggiare tranquilli in caso di asfalto scivoloso.
Non è immediata nei cambi di direzione, ma si fa apprezzare per rotondità a precisione sia in fase di ingresso sia in percorrenza di curva. Merito del telaio e delle sospensioni, più morbide davanti e sostenute dietro, ma ben accordate, mentre le pedane non rovinano il divertimento troppo presto. Il bicilindrico 103 (è la cilindrata in pollici cubici, pari a 1.690 cm3) ha una coppia poderosa sin dai regimi più bassi, con qualche vibrazione solo sotto i 4-5.000 giri. Bene anche i freni con un doppio disco anteriore di potenza adeguata al peso.
In autostrada
La Low Rider non offre alcuna protezione dall’aria: viaggiare a velocità di crociera intorno a 120-130 km/h risulta faticoso già dopo poco tempo. Le potenzialità da “viaggiatrice” però ci sono: lo spazio a bordo non manca, i consumi sono contenuti e il bicilindrico vibra pochissimo. Chi ama viaggiare potrà completare la dotazione con borse laterali e parabrezza (il catalogo accessori offre un’ampia scelta). In caso di viaggi in coppia è raccomandabile comprare anche una sella più ampia e confortevole, nonché uno schienalino.
In città
Malgrado le dimensioni e il peso, questa H-D custom nel traffico se la cava benissimo. Il peso è ben distribuito, il motore ha un’erogazione fluida, il raggio di sterzo è buono e il manubrio largo consente di avere tutto sotto controllo, mentre la sella bassissima aiuta nelle manovre da fermo. Si soffre un po’ solo sullo sconnesso: la corsa corta degli ammortizzatori e la posizione di guida piuttosto seduta fanno sì che ogni botta si scarichi sulla schiena del pilota. L’ABS entra in azione abbastanza presto, ma questo si concilia bene con il carattere della moto e permette di viaggiare tranquilli in caso di asfalto scivoloso.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 176,8 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 14,4 |
0-1000 metri | 27,5 |
0-100 km/h | 5,9 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 15,9 |
1000 metri | 30,3 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 59,5/44,4 |
Giri al minuto | 4376 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 41 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 16,2 |
Extraurbano | 20,9 |
A 90 km/h | 27,0 |
A 120 km/h | 18,4 |
Al massimo | 11,5 |
Autonomia | km |
A 90 km/h | 237 |
Al massimo | 206 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 1690 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | nd |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 100/90 - 19" |
Pneumatico posteriore | 160/70 - 17" |
Altezza sella (cm) | 68 |
Peso (kg) | 292 |
Capacità serbatoio (litri) | 17,8 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
164.00
|
Lunghezza |
234.00
|
Altezza sella |
68.00
|
Harley-Davidson Dyna Low Rider 2015
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