Esteticamente e tecnicamente la
Diavel è una moto unica, senza concorrenti reali. Ha le "misure" di una grossa naked, ma la gomma posteriore da 240" montata su un cerchio da 8 pollici di larghezza è roba da custom all'americana.

"Showbike" pulita ed essenziale
Stretta all'avantreno (grazie ai radiatori posizionati lateralmente), si allarga nella zona centrale dominata dall'enorme serbatoio, per poi stringersi nuovamente nella coda, pulita ed essenziale grazie ai fari verticali a LED inseriti nel codino e all'assenza del portatarga (fissato al forcellone). La componenstistica è degna di una "showbike" da salone: guardate solo le piastre di sterzo, i cerchi a 14 razze, i due cruscotti che utilizzano la tecnologia TFT (utilizzata sui telefoni cellulari) per garantire la visuale anche in piena luce, oppure ancora le pedane del passeggero a scomparsa.


Motore da SBK, elettronica sopraffina
Da vera superbike invece il motore: il bicilindrico Testastretta 11° in questa versione ha una potenza massima (rilevata alla ruota) di 145 CV ed è gestito da un elettronica sopraffina che permette di selezionare sia la "mappa" ideale della centralina (tre le scelte: Sport, Touring e Urban), sia il controllo di trazione. Elettronici anche i controlli dell'acceleratore "ride-by-wire" e dell'ABS di ultima generazione, nonché la chiave di accensione... che resta in tasca al pilota.