La Tuareg è una moto da fuoristrada "intelligente", che ai muscoli esagerati preferisce un peso contenuto e un motore di cubatura media, che permette però anche un utilizzo ad ampio raggio. Ottima la ciclistica, la qualità costruttiva e la dotazione di serie
La dotazione elettronica di serie, le prestazioni del motore, l’efficacia nella guida su strada, la posizione del passeggero
Difetti:
Il prezzo più elevato della Yamaha (anche se giustificato dalla dotazione elettronica di serie), l’assenza del vano sottosella
La Tuareg ha avuto una lunga gestazione, ma quando si è presentata sul mercato si è mostrata come un prodotto davvero "fresco", con linee essenziali e di "rottura". Il frontale è dominato dall’ampio parabrezza montato su un telaietto (in grado di ospitare anche un navigatore) e dal doppio proiettore a LED. La linea è caratterizzata dal serbatoio da 18 litri e dal bel telaio in tubi d’acciaio, ma oltre all'immagine, anche la dotazione è davvero al passo con i tempi. La Tuareg 660 offre di serie il ricco pacchetto elettronico APRC (derivato da quello delle Aprilia SBK) che comprende tre riding mode (Explorer, Urban e Offroad), più uno custom, tre livelli di freno motore, tre di risposta al comando del gas e regolazioni per controllo di trazione e ABS. Tra gli optional c’è anche il cambio elettronico Quick Shift.
Bello e ben leggibile l’ampio display TFT da 5” con trattamento antiriflesso. Attraverso la piattaforma multimediale Aprilia Mia l’app si connette con lo smartphone. A livello di comandi, sul blocchetto di sinistra troviamo il selettore del cruise control e i pulsanti per navigare all’interno del display TFT. Su quello di destra c’è invece il pulsante per le mappe motore.
Il basamento del motore e i collettori di scarico sono protetti dagli urti accidentali nella marcia in fuoristrada da un bel paracolpi in alluminio. La Tuareg sfoggia sospensioni completamente regolabili con una escursione di ben 240 mm sia all’anteriore sia al posteriore. L’Aprilia davanti sfoggia una coppia di dischi da ben 300 mm di diametro. Le pinze di tipo assiale assicurano una migliore modulabilità di quelle radiali in fuoristrada. Il terminale di scarico è collocato in posizione molto rialzata per poter affrontare anche i guadi più profondi senza timori.
Lo scooter di Aprilia è agile in città ma non disdegna gli sterrati più facili. Il motore è brillante, la frenata potente e il prezzo corretto. Gli ammortizzatori però sono un po' rigidi e il parabrezza non offre un gran riparo
Su strada la Tuono è quasi esagerata, in pista è più divertente (e a volte più efficace) delle sorelle carenate con cui condivide motore, telaio ed elettronica
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
Equilibrata e facile da guidare, sfoggia un motore con prestazioni brillanti e ha una ottima qualità costruttiva. L'allestimento è molto curato e coinvolgente, ma influisce sul prezzo e la dotazione elettornica è inesistente
Confortevole e accessoriatissima, la 900 inglese ha carattere ed è persino più godibile della sorella di cilindrata superiore. L'elettronica è molto raffinata, ma il prezzo non è proprio abbordabile