Viaggia "allegra" con stile

Come è fatta
Per la stagione 2014 Triumph propone una serie di piccole novità sulle sue “classiche” Bonneville e le derivate Thuxton e Scrambler (di cui parliamo a pag.32). La T100 che vedete in queste pagine, la più venduta della gamma, è ora disponibile solo in due tinte bicolore entrambe elegantissime: bianco-oro come la moto del nostro test, oppure nero-rosso scuro. I terminali di scarico sfoggiano una “voce” più piena e grintosa, mentre per il passeggero c’è ora una maniglia cromata di appiglio in fondo al sellone comodo e spazioso. Invariato il motore bicilindrico bialbero raffreddato ad aria con alimentazione a iniezione elettronica, e anche il telaio a culla in tubi di acciaio come il forcellone. Regolabili solo nel precarico gli ammortizzatori, mentre è fissa la forcella con steli da 41 mm di diametro. Considerata l’ottima qualità generale, il prezzo di 9.625 euro (ritoccato solo per effetto dell’aumento IVA) appare corretto e tutto sommato interessante.  

Come va
La T100 accoglie bene il pilota: la facilità di guida si percepisce già dai primi rassicuranti istanti in sella. Grazie a seduta bassa, manubrio largo e pedane ben posizionate, questa Bonnie si rivela comoda per piloti di ogni taglia. Il motore spinge bene: l’erogazione è lineare a tutti i regimi, quasi “elettrica”, mai brusca. La ciclistica è rigorosa e tra le curve sfoggia una discreta agilità, nonostante il peso non proprio “piuma”, ma nei rapidi cambi di direzione il cerchio anteriore da 19” rallenta un po’ la fase di inserimento. In ogni caso con la Bonnie ci vuole una guida “rotonda”, poco aggressiva: guidandola così, il piacere di guida è assicurato.
Gli ammortizzatori hanno una taratura un po’ troppo rigida. Meglio tarata la forcella che si fa apprezzare sia andando a passeggio, sia quando si aumenta l’andatura. L’impianto frenante non delude; anche cambio e frizione, morbidi e precisi, non sbagliano un colpo.