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Ducati Hyperstrada: agile e potente

Con pochi interventi la Ducati Hypermotard diventa Hyperstrada, una "funbike da turismo" valida per viaggi a breve e medio raggio. Ha un bel motore e una ciclistica a punto, ma protegge poco e la posizione di guida  non convince del tutto. Dotazione di serie ricca, prezzo... altrettanto
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€ 12.790

Turistica a medio raggio

Con la nuova Ducati Hyperstrada , la casa di Borgo Panigale vuole offrire una moto che mette insieme il divertimento di guida della Ducati Hypermotard e la possibilità di affrontare viaggi a breve e medio raggio, da soli o in coppia e con tanto di bagagli. Per ottenere questo risultato la Hyperstrada ha una seduta diversa, più comoda rispetto alla Hypermotard, mentre il manubrio è stato rialzato di 20 mm. L'equipaggiamento di serie comprende inoltre le maniglie di appiglio, un parabrezza e le borse laterali semi-rigide da 25 litri ciascuna. La Hyperstrada è disponibile in due colorazioni (rosso Ducati oppure  bianco Artic) e costa 12.790 euro chiavi in mano: pochi se paragonati agli oltre 19mila di una Multistrada 1200 S Touring, molti se considerati in assoluto (e anche rispetto alle altre Hypermotard).
Ecco i due colori disponibili per la Hyperstrada: il classico rosso Ducati (a destra) e il bianco Artic

Motore sportivo e tanta elettronica

La Ducati Hyperstrada è equipaggiata con l’ultima versione del motore Ducati Testastretta 11°: la sua cilindrata è di 821 cm3 , la potenza di 110 CV a 9.250 giri e la coppia massima di ben 9,1 Kgm a 7.750 giri. Abbondante la dotazione elettronica: ci sono tre Riding Mode, Sport (110 CV), Touring (sempre 110 CV, ma con una risposta più dolce all’acceleratore)  e Urban (75 CV), l'ABS con due livelli di intervento, il controllo di trazione impostabile su 8 livelli (il primo, il meno invasivo, è adatto a piloti esperti) e l'acceleratore elettronico.

A sinistra, la strumentazione interamente digitale permette di "navigare" agevolmente tra le varie impostazioni elettroniche della Hyperstrada. A destra il bicilindrico  Testastretta 11°, uno tra i propulsori Ducati più riusciti degli ultimi anni: potente ma sempre ben gestibile.


Telaio in tre pezzi

Il telaio della Ducati Hyperstrada ha la struttura principale a traliccio in tubi d’acciaio, mentre il telaietto posteriore è in alluminio pressofuso. La parte che sostiene pilota e passeggero viene invece realizzata con uno speciale tecnopolimero plastico. Le sospensioni dell’Hyperstrada comprendono davanti una forcella Kayaba non regolabile a steli rovesciati da 43 mm con 150 mm di escursione, mentre al posteriore è montato un ammortizzatore Sachs, anch'esso con un’escursione di 150 mm, regolabile nel precarico molla e nel ritorno. Disponibile senza sovrapprezzo una versione con escursione delle sospensioni ridotta a 130 mm, per abbassare l'altezza della sella e migliorare l'accessibilità a chi non ha le gambe lunghe.
A sinistra, il forcellone monobraccio. A destra, la seduta della Hyperstrada è più larga e meglio imbottita di quella della Hypermotard


Frenata potente

L’impianto frenante è Brembo: davanti ci sono due grossi dischi da 320 mm di diametro con pinze monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini. L’ABS (sviluppato da  Bosch) ha due regolazioni: il Livello 1 garantisce elevate prestazioni frenanti con una ridotta soglia di intervento, perfetto per la guida molto sportiva; il Livello 2 invece è più "invasivo", ma offre la massima stabilità in frenata ed è perfetto per la guida sul bagnato.

L’impianto frenante Brembo è dotato di ABS Bosch regolabile su due livelli. A destra, il piccolo parabrezza è di serie ma protegge davvero poco.


Come va

Il test si è svolto su un percorso molto tortuoso intorno a Montepulciano, in Toscana, perfetto per mettere alla prova la ciclistica e il motore della Ducati Hyperstrada, nonché le sue doti di viaggiatrice. Da questo punto di vista, la prima cosa che si nota in sella alla nuova Ducati è proprio la posizione di guida insolita per una turistica: si sta in posizione eretta, praticamente a ridosso del serbatoio e con le braccia tese verso il manubrio in posizione ribassata; insomma, ci si sente su una "vera" motard e la cosa richiede un minimo di adattamento, si tratta di una posizione perfetta per la guida “cattiva” tra le curve, meno se si ha intenzione di fare del turismo.



Motore esuberante


Il motore della Ducati Hyperstrada piace subito: in modalità Sport spinge da poco più di 2.000 giri con forza, per poi “esplodere” ai medi regimi e un buon allungo fino a circa 8.000 giri; poi conviene cambiare e tornare a godersi la spinta esuberante ai medi. Per chi invece ama viaggiare senza "coltello tra i denti", meglio scegliere la modalità Touring della Hyperstrada: i cavalli erogati sono sempre gli stessi, ma la risposta all’apertura del gas è più fluida e regolare. La scelta di uno o dell'altro dei tre "riding mode” condiziona anche la regolazione e la modalità di intervento di DTC (controllo di trazione) e ABS, che comunque  si possono entrambi regolare singolarmente. Per la guida sul bagnato o sul pavé c'è la modalità Urban che “taglia” la potenza a 75 CV, imposta il Traction Control sul livello 6 e l'ABS in modalità 2: noi l’abbiamo utilizzata durante un violento temporale e ci ha consentito di spalancare il gas senza timore. Migliorabile invece il cambio, piuttosto lento nella guida sportiva e non sempre preciso.



Una saetta tra le curve

La Ducati Hyperstrada dà il meglio di sé sui percorsi pieni di curve. Sveltissima nei cambi di direzione e veloce nello scendere in piega, soffre solo un po’ le malformazioni del manto stradale: in queste situazioni perde un po' di precisione all’avantreno, ma nulla di preoccupante. Potente l’impianto frenante della Hyperstrada, ma la modulabilità non è delle migliori ed è un po’ lunga la corsa del comando posteriore. Ottimo invece il comportamento dell’ABS, che entra in funzione solamente nei casi “limite”, e OK i pneumatici di serie Pirelli Scorpion Trail: assicurano grip nella guida sportiva e sicurezza sul bagnato. 




Turistica ma senza esagerare

Se nella guida sportiva il compromesso offerto dalla Ducati Hyperstrada è azzeccato, nell'uso turistico invece emerge qualche problema. Niente di gave, per carità, ma la posizione di guida è un po’ troppo d’attacco e la protezione dall'aria quasi inesistente: si viaggia con spalle e casco esposti all’aria, il piccolo parabrezza devia solo in parte l’aria dal busto e alla lunga ci si stanca. Contenute invece le vibrazioni e buoni i consumi: per la Hyperstrada Ducati dichiara circa 20 km/l ad andatura di crociera (circa 120 km/h) e un'autonomia superiore a 300 km grazie al serbatoio da 16 litri. Insomma, la Hyperstrada è una moto abbastanza polivalente, adatta a chi cerca un mezzo agile e maneggevole da usare tutti i giorni e utilizzabile anche per qualche gita domenicale a breve/medio raggio con morosa al seguito. Ma se volete viaggiare sul serio con una Ducati, meglio pensare a una Multistrada 1200.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore bicilindrico
Cilindrata (cm3) 821
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a sei rapporti
Potenza CV (kW)/giri 110 (80,9)/9250
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 85
Interasse (cm) 149
Lunghezza (cm) 210
Peso (kg - in ordine di marcia) 204
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 180/55-17"
Capacità serbatoio (litri) 16
Riserva litri nd

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giggio
Mer, 05/29/2013 - 09:48
Sarà, ma queste supermotard mi paiono molto pasticciate...