Come è fatto
Avete qualche preconcetto verso i veicoli elettrici? Bene: fate un giro con questo nuovo scooter BMW e cambierete idea, garantito. A due anni dal debutto dei suoi C 600-650, la casa tedesca completa la gamma con la versione elettrica, molto più sofisticata di quelle a benzina, sviluppata insieme a BMW auto e alla berlina i3. Il C evolution nasce per l’uso in aree metropolitane e ha un’autonomia tra 70 e 100 km garantiti (l’abbiamo verificata anche noi nel test) che non sono molti, ma bastano per moltissimi commuter (sono anzi pochi quelli che ne fanno di più in un giorno). Per ricaricare le batterie, collegandosi a una normale presa di casa, ci vogliono 4 ore per una ricarica completa e 2,5 ore per ricarica all’80%. Non c’è un classico telaio, ma una scocca portante in alluminio molto rigida che contiene 3 moduli di batterie (uguali a quelli della i3) e le componenti elettroniche. Il motore raffreddato a liquido ha una potenza nominale di 11 kW/15 CV che permette di guidare il C evolution anche con la patente B da auto: in realtà la potenza ”di picco” sfruttabile è molto più elevata (circa 35 kW) e permette di affrontare autostrada e tangenziali, visto che la velocità massima è di 120 km/h (limitata elettronicamente, potrebbe essere ben superiore). La trasmissione è a cinghia dentata con garanzia a vita; il cambio di tipo planetario è dotato anche di retromarcia. I freni sono a disco, l’ABS è di serie insieme al controllo di trazione. Il prezzo è elevato, ma pienamente giustificato dalla qualità (nettamente superiore ai “fratelli” a benzina): le plastiche e le verniciature sono realmente all'altezza del marchio BMW, la costruzione è curatissima, la componentistica è analoga alle moto e alla "sorella" a quattro ruote i3..

Come va
Si avvia come gli scooter a benzina, si tira la leva del freno e si schiaccia lo “start”. Poi... nulla: si parte senza alcun rumore, salvo solo il soffio leggero della trasmissione (peraltro molto silenziosa). Sulle prime si resta un po' disorientati, ma ci si fa presto l'abitudine; anzi nel giro di poco tempo sentire un motore rumoroso diventa presto quasi un fastidio, quando si affianca a un semaforo. L’altra cosa insolita che colpisce nel C evolution è la retromarcia: ma visto che si rivela utile in moltissime situazioni, diventa presto una piacevole abitudine. La posizione di guida è comoda, il baricentro basso e la ciclistica a punto fanno dimenticare presto il peso e le dimensioni. La spinta del motore è impressionante (da 0 a 50 km/h in 2,7 secondi) ma la coppia di 72 Nm disponibili tutti subito (come accade nei motori elettrici) è ben gestita dal controllo di trazione TCA che per fortuna è molto efficace, visto che su asfalto asciutto la gomma dietro tenta di pattinare ogni volta che si spalanca il "gas". Sono 4 le modalità di guida selezionabili dal manubrio: Eco Pro, Sail, Road (la più equilibrata) e Dynamic (la più divertente, specie in città) che determinano autonomia e prestazioni piuttosto diverse, visto che anche il recupero di energia in frenata avviene in maniera diversa secondo la modalità di guida selezionata. Ad esempio nella modalità di guida Road si può contare sul massimo valore di accelerazione, circa il 50 percento di recupero nella fase di rilascio e il pieno recupero nella fase di frenata. Nel modo Eco Pro l’accelerazione e quindi la richiesta di energia sono limitati, ma in compenso viene realizzato il massimo recupero di energia in frenata. Nella modalità di guida Sail il sistema non recupera nella fase di rilascio: lasciando il comando del gas, il C evolution avanza praticamente esente da coppie frenanti. Per una guida particolarmente "allegra" c'è infine la modalità Dynamic che offre la massima accelerazione (e il massimo consumo di energia) combinata però con un elevato valore di recupero.