BSA Scrambler 650, classica per tutti i giorni

BSA è uno storico marchio britannico fondato nel 1861 che si occupava inizialmente di produrre munizioni per l’esercito del Regno Unito (BSA è infatti l’acronimo di Birmingham Small Arms) e successivamente concentrò le sue forze sullo sviluppo e la produzione di motocicli. Il primo modello venne presentato nel 1910 e dal quel momento la fama del marchio di Birmingham crebbe notevolmente grazie anche a successi nelle competizioni. Sul finire degli anni 60’ però iniziarono le prime difficoltà e nel 1973 l’azienda chiuse i battenti. 

Ora sotto il controllo di Mahindra

La rinascita è avvenuta qualche anno fa, quando il gruppo indiano Mahindra ha acquisito il marchio e nel 2023 ha presentato la Gold Star 650 (qui trovate la nostra prova), primo modello dle nuovo corso. Su questa base tecnica nasce anche la Scrambler 650, novità 2025 assieme alla Bantam 350. 

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Le linee sono classiche e richiamano le scrambler, il serbatoio è a goccia, il faro tondo e la sella piatta. Tradizionali anche la ciclistica e la meccanica: il motore monocilindrico da 652 cm³ è raffreddato a liquido, ha una potenza di 45 cavalli e cambio a cinque rapporti. Il telaio è in acciaio, abbinato a una forcella con steli tradizionali di 41 mm e una coppia di ammortizzatori che lavorano su un forcellone in acciaio. L'impianto frenante è composto da un disco anteriore da 320 mm con pinza Brembo, e al posteriore c'è un disco da 255 mm. I cerchi sono a raggi (19 pollici davanti, 17 dietro) e calzano di serie gli ottimi Pirelli Scorpion Rally STR0. 

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La strumentazione è piuttosto tradizionale e vede un display LCD di forma circolare che offre le informazioni essenziali. Sul manubrio è montata una presa USB. 
Rispetto alla Gold Star 650 il peso sale di 5 kg, raggiungendo il valore di 218 kg con il serbatoio da 12 litri vuoto. Anche la seduta cresce da 78 a 82 cm da terra. Interasse e inclinazione del cannotto di sterzo valgono rispettivamente 146,3 cm e 26°. 

Colori e prezzo

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La Scrambler 650 è disponibile in tre colorazioni: gialla, nera o bianca. Il prezzo medio europeo definito da BSA è di 6.990 euro. Ancora da definire la cifra esatta per il mercato italiano.

Come va

La posizione di guida non è quella che ci si aspetterebbe da una Scrambler, il manubrio basso e lontano dal corpo costringe a stare con l busto un o' caricato in avanti. Va bene fra le curve, ma è poco confortevole nell'uso in città. La seduta è sufficientemente spaziosa e l’imbottitura sostenuta garantisce un buon confort anche dopo diverso tempo in sella. Il motore si apprezza per il suo carattere ai bassi e medi regimi, meno per il calore trasmesso alle gambe del pilota. Fuori città non entusiasma per l’allungo, ma si tratta comunque di una moto nata per godersi il paesaggio. Dopo i 5.000 giri la spinta cala, ed si sentono vibrazioni piuttosto consistenti sulle pedane ma soprattutto sul manubrio e sugli specchi retrovisori, tanto da ridurre pressoché a zero la visibilità di ciò che accade alle spalle del pilota. 

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Le sospensioni digeriscono abbastanza bene i fondi sconnessi, ma non vanno bene per il fuoristrada a causa della corsa ridotta. Discreta la frenata, l’anteriore offre un il giusto mordente e una buona modulabilità mentre il comando posteriore è poco incisivo nella risposta. Tuttavia va segnalato che l’esemplare in prova aveva percorso solo una manciata di km, quindi era in pieno rodaggio.