Come è fatta
Il successo sui mercati orientali delle moto di piccola e media cilindrata ci permette di vedere (finalmente) anche in Europa qualche nuova 125. Come la Suzuki GSX-S in queste pagine, una bella naked che (secondo la casa) ha il miglior rapporto peso/potenza della categoria e accelera meglio di tutte le rivali. Merito del nuovo motore monocilindrico con distribuzione bialbero quattro valvole e raffreddamento a liquido, un’unità moderna e compatta dotata di sistema a iniezione a sei sensori di controllo. Tradizionale la ciclistica con telaio in acciaio compatto e leggero, cerchi da 17 pollici in lega, forcella tradizionale e monoammortizzatore, entrambi non regolabili. L’impianto frenante può contare invece su due dischi a margherita (da 290 mm all’anteriore e 187 mm al posteriore) controllati dal raffinato ABS di serie (anche se non è obbligatorio sulle 125). Di serie anche i fari a led e il sistema Easy Start che permette di avviare il motore sfiorando per un attimo il pulsante di avviamento: una dotazione completa che giustifica il prezzo di 4.090 euro.
Come va
La GSX-S fila rapida nel traffico: la seduta bassa, il peso ridotto e l’ottimo raggio di sterzo la rendono facilissima da guidare fin dai primi metri. La posizione di guida è comoda, leggermente caricata in avanti, solo chi supera il metro e settantacinque sta un po’ rannicchiato. Sorprendente il motore: nonostante la cavalleria limitata per legge a 15 CV, risponde pronto e “cattivo” all’acceleratore e allunga deciso fino alla zona rossa a 12.000 giri. Quando arrivano le curve ci si diverte parecchio: la “Suzukina” è rapida nello scendere in piega e sempre sicura, solo nei curvoni più veloci l’avantreno (complice la gomma stretta) perde un pochino di precisione. Discrete le sospensioni: il monoammortizzatore lavora bene, mentre la forcella nella guida sportiva va in crisi, perché troppo morbida. Convince la frenata, potente il giusto e con un ABS tarato correttamente
Il successo sui mercati orientali delle moto di piccola e media cilindrata ci permette di vedere (finalmente) anche in Europa qualche nuova 125. Come la Suzuki GSX-S in queste pagine, una bella naked che (secondo la casa) ha il miglior rapporto peso/potenza della categoria e accelera meglio di tutte le rivali. Merito del nuovo motore monocilindrico con distribuzione bialbero quattro valvole e raffreddamento a liquido, un’unità moderna e compatta dotata di sistema a iniezione a sei sensori di controllo. Tradizionale la ciclistica con telaio in acciaio compatto e leggero, cerchi da 17 pollici in lega, forcella tradizionale e monoammortizzatore, entrambi non regolabili. L’impianto frenante può contare invece su due dischi a margherita (da 290 mm all’anteriore e 187 mm al posteriore) controllati dal raffinato ABS di serie (anche se non è obbligatorio sulle 125). Di serie anche i fari a led e il sistema Easy Start che permette di avviare il motore sfiorando per un attimo il pulsante di avviamento: una dotazione completa che giustifica il prezzo di 4.090 euro.
Come va
La GSX-S fila rapida nel traffico: la seduta bassa, il peso ridotto e l’ottimo raggio di sterzo la rendono facilissima da guidare fin dai primi metri. La posizione di guida è comoda, leggermente caricata in avanti, solo chi supera il metro e settantacinque sta un po’ rannicchiato. Sorprendente il motore: nonostante la cavalleria limitata per legge a 15 CV, risponde pronto e “cattivo” all’acceleratore e allunga deciso fino alla zona rossa a 12.000 giri. Quando arrivano le curve ci si diverte parecchio: la “Suzukina” è rapida nello scendere in piega e sempre sicura, solo nei curvoni più veloci l’avantreno (complice la gomma stretta) perde un pochino di precisione. Discrete le sospensioni: il monoammortizzatore lavora bene, mentre la forcella nella guida sportiva va in crisi, perché troppo morbida. Convince la frenata, potente il giusto e con un ABS tarato correttamente