Nata come “concept”, la Rush 1000 è una vera fuoriserie prodotta in serie limitata e numerata, con componentistica raffinata e prestazioni elevatissime. Ve la raccontiamo in questo video
€ 34.000
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Partendo dalla Brutale 1000 RR, con cui condivide il telaio tubolare a traliccio in acciaio al cromo-molibdeno e il quattro cilindri di 998 cm3 e 208 Cv, la Rush 1000 ha uno stile spoglio e aggressivo, ispirato alle moto usate nelle gare di “drag racing” americane. È “cattiva”
Le linee sono muscolose, dominate dal grosso serbatoio e da un codino “minimalista”, con elementi insoliti e molto belli come il grosso faro anteriore a Led, la ruota posteriore lenticolare in alluminio forgiato con coperchio in fibra di carbonio e il cerchio anteriore a raggi, una soluzione scelta per ottenere il massimo contrasto visivo col retrotreno. Il telaietto posteriore, poi, la seduta del passeggero e il faretto posteriore sono stati appositamente studiati per questo modello.
A sinistra, lo scarico "artigianale" realizzato da SC Project; a destra, il faretto minimalista full led.
Retrotreno da corsa
La parte posteriore è dominata, sul lato destro, da un aggressivo doppio terminale di scarico in titanio sviluppato da SC Project e coperto da una paratia di protezione in fibra di carbonio; è venduto come optional assieme al kit racing (costa 2.600 euro) che comprende anche una centralina aggiuntiva e si può utilizzare solo in pista. In questo caso la potenza massima sale a ben 212 Cv a 13.600 giri. Sul lato sinistro, invece, a dominare la scena, troviamo un bel forcellone monobraccio di alluminio.
Al posteriore troviamo una ruota lenticolare realizzata in alluminio forgiato; il display TFT a colori misura ben 5 pollici.
Una moto "per pochi"
La Rush 1000 sarà realizzata in 300 esemplari numerati solo nell’affascinante livrea grigio scuro opaco con inserti rosso e bronzo metallizzato che vedete in queste pagine.
Il faro circolare sfrutta la tecnologia cornering lights; a destra, la targhetta rigorosamente numerata collocata dietro al faro anteriore
Come va
La posizione di guida è da supersportiva con le pedane arretrate, le gambe strette dentro gli incavi del serbatoio e il busto caricato sui semimanubri che sono per fortuna rialzata e ben aperti, affaticando così poco i polsi. Di fatto la Rush 1000 è una vera superbike senza carena, difetti compresi come lo sterzo limitato (nelle manovre da fermo si fatica parecchio).
Motore "esplosivo" agli alti
Il motore sotto i 3.000 giri gira fluido e sornione, poi comincia a spingere progressivamente fino a 6.000 giri, quando la musica cambia e la potenza inizia a essere scaricata a terra con forza e rapidità impressionanti. Attorno ai 9.000 giri i CV si scatenano e l’allungo si fa rabbioso fino alla zona rossa del contagiri, posta attorno ai 13.000 giri. Per queste caratteristiche la Rush è perfetta per i percorsi veloci e poco tortuosi dove si può sfruttare la cavalleria del motore e la ciclistica rigorosa. Invece nel misto stretto richiede una guida “di forza” e serve esperienza per passare rapidamente tra le curve.
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