Cerchi più leggeri e baricentro basso
La
Dorsoduro 1200 versione 2012 non è stata affinata: i tecnici hanno lavorato soprattutto sulla
maneggevolezza, vero "tallone d'Achille" della vecchia versione. Per ottenere un buon risultato sono stati sostituiti i
cerchi: ora sono a tre razze sdoppiate e, soprattutto,
più leggeri di circa 2,3 kg. Con la riduzione di peso si è messo mano anche all'assetto, le sospensioni sono state ritarate abbassando anche un po' il baricentro della moto.
Invariato il
telaio, una struttura in tubi di acciaio e un reggisella in alluminio e invariata anche la linea che presenta solo alcuni piccoli interventi sul parafango anteriore e sul portatarga.
La Dorsoduro è cambiata poco, rivisti solo parafango e portatarga. Ci sono due nuove colorazioni (rosso/nero, nelle foto, e bianco/nero). A destra il parabrezza, originale ma poco protettivo.


Stessi CV e tanta elettronica
Anche il motore bicilindrico da 1200 cm
3 e
130 CV è stato affinato ed è migliorata l'elettronica con una "messa a punto" del sistema Ride by Wire per avere un'erogazione più efficace. Ora la risposta del motore è più fluida e Aprilia dichiara anche un miglioramento dei consumi. Invariate le tre mappature che gestiscono l'erogazione del motore:
Sport, per avere tutta la potenza subito a disposizione,
Touring con un'erogazione più morbida e
Rain con la "cavalleria" tagliata a 100 CV. Ricca la dotazione che comprende
ABS e
controllo di trazione regolabile su tre livelli. In realtà la novità maggiore della
Dorsoduro 1200 2012 è Il prezzo, abbondantemente tagliato: ora la motardona di Noale costa 10.990 euro, quasi 1600 euro in meno della versione 2011.
Motore potente e sospensioni ok
La
sostituzione dei cerchi e il leggero intervento sulle sospensioni sono bastati per
migliorare sensibilmente la
maneggevolezza della Dorsoduro. Si nota soprattutto nei tratti guidati, dove la versione 2012 sembra abbia definitivamente "
risolto" i problemi di inserimento e di uscita di curva che caratterizzavano la vecchia versione. La Dorsoduro resta ancora un po' impacciata nel misto stretto, dove il peso continua a farsi sentire. Il motore è sempre molto potente e corposo fin dai bassi regimi. Le tre mappature cambiano pesantemente il carattere del propulsore: la Sport rende la risposta all'acceleratore quasi "brutale", ci vuole esperienza per gestirla. In definitiva è meglio la
Touring, che permette una guida più rilassata ma senza rinunciare al divertimento. Molto
buono il lavoro delle sospensioni (completamente regolabili) e del
traction control: guidando "allegri" consigliamo il livello di intervento intermedio, che agisce soltanto quando è necessario senza penalizzare la guida.

Freni ok, protezione aerodinamica scarsa
L'impianto frenante
Brembo offre una decelerazione
potente ma sempre ben dosabile. L'ABS disinseribile lavora bene senza essere troppo invasivo. Buona anche la "resistenza": i tubi in treccia metallica rendono la frenata sempre efficiente anche dopo una lunga "sessione" di staccate al limite. Discreto il comfort, la
Dorsoduro non è fatta per macinare chilometri in autostrada: la posizione di guida avanzata alla lunga stanca, in più il piccolo parabrezza non fa molto: toglie solo un po' di pressione dal petto del pilota, lasciando spalle e casco completamente esposti.
