Anche Suzuki ha sfruttato il passaggio alla Euro 5 per mettere mano ad alcuni modelli considerati “strategici”. Nel caso della naked GSX-S 1000 l’intervento è stato pesante, ma il risultato è sicuramente apprezzabile. Cambia completamente l’estetica, caratterizzata ora da linee tese e spigolose, in cui risaltano il frontale col triplo gruppo ottico disposto in verticale e il voluminoso serbatoio da 19 litri, con le “ali” (indispensabili per creare deportanza alle alte velocità) quasi nascoste nei convogliatori d’aria sui lati.



Elettronica abbondante
Il quattro cilindri di 999 cm³ deriva da quello della GSX-R 1000, ma rivisto in tutti gli aspetti per adeguarlo alla normativa Euro 5. La potenza sale a 152 CV a 11.000 giri, ma la coppia è meglio distribuita, con il picco di 106 Nm a un regime inferiore a prima. Sostanzialmente immutati la ciclistica e il telaio a doppio trave in alluminio, mentre la dotazione elettronica comprende l’acceleratore ride-by-wire, tre riding mode, il controllo di trazione su 5 livelli e il cambio elettronico quick shifter bidirezionale, assistito sia in scalata sia in inserimento. 

Come va
La posizione di guida è quella tipica delle naked sportive di ultima generazione: si sta raccolti, col busto eretto e le braccia piegate sul largo manubrio vicino al busto, con la piacevole sensazione di avere tutto sotto controllo. Il motore tradisce subito le sue origini sportive: è un concentrato di coppia e potenza a tutti i regimi, ma l’erogazione fluida e regolare non mette mai in difficoltà il pilota. Ci è piaciuta la ciclistica svelta e maneggevole, sembra quasi di guidare una 600 sportiva e non una grossa 1000: merito anche del peso in ordine di marcia di soli 214 kg. Le sospensioni hanno una taratura sportiva, ma non sono scomode nell’uso normale, persino in città. Bene anche l’impianto frenante, potente e ben dosabile. Migliorabili solo le gomme di primo equipaggiamento: le Dunlop Roadsport 2 infatti “dialogano” poco col pilota.