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Moto Guzzi V7 III Milano, la più elegante

Iniziano le consegne delle nuove V7 presentate a EICMA. La Milano sfoggia numerosi dettagli in alluminio, nuove ruote e molte parti cromate con cura. Invariata la tecnica
Come è fatta
La V7 è stata presentata nel 2007, proprio nel momento in cui iniziava la moda delle moto retrò. Dopo dieci anni, la “piccola” è diventata il modello più importante nella gamma Moto Guzzi e il suo successo aumenta col passare del tempo. Per questo la casa di Mandello ha deciso di raddoppiare la gamma, aggiungendo tre versioni speciali (Milano, Rough e Carbon) che affiancano le confermate Stone, Special e Racer. La Milano che abbiamo provato sfoggia scarico e maniglione passeggero cromati, ha nuovi cerchi a sei razze sdoppiate e parafanghi e fianchetti in alluminio. Il serbatoio sfoggia una verniciatura grigia lucida e la strumentazione è a doppio quadrante.
Non cambia la tecnica
Confermate le altre caratteristiche della terza generazione delle V7, a partire dal motore bicilindrico a V trasversale da 744 cm3 e 52 CV a 6.200 giri e cambio a sei rapporti, con la prima e la seconda ravvicinate per sfruttare meglio il motore. Il telaio in acciaio a doppia culla garantisce una distribuzione dei pesi quasi perfetta (46% anteriore, 54% posteriore), per un totale di 213 kg con il pieno del serbatoio (21 litri). L’impianto frenante è Brembo con due dischi da 320 mm all’anteriore e singolo da 260 mm al posteriore. Di serie c’è il controllo di trazione disinseribile e regolabile su due livelli: uno più “conservativo” per fondi bagnati, l’altro più adatto alla guida su strade asciutte.

Come va
I fianchi snelli e la sella a soli 77 cm da terra permettono di gestire facilmente la V7 nelle manovre, anche a chi ha poca esperienza. Il motore è elastico ai bassi e vivace ai regimi intermedi (dai 3.000 in su), mentre la spinta diminuisce poco prima dei 6.000 giri, quando anche le vibrazioni diventano fastidiose. In curva la V7 è precisa, ma non è un fulmine nello scendere in piega: per sfruttarla al meglio bisogna farla scorrere con comandi dolci, evitando di “strapazzarla”. In città, anche se non è un fuscello, se la cava abbastanza bene, ma l’assetto rigido (soprattutto gli ammortizzatori) fa sentire tutte le asperità. Il cambio invece è veloce e preciso e la frenata potente e ben modulabile, adeguata alle prestazioni.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore bicilindrico 4 tempi
Cilindrata (cm3) 744
Raffreddamento ad aria
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 52(38)/6200
Freno anteriore a disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 77
Interasse (cm) 144,5
Lunghezza (cm) 218,5
Peso (kg) 213
Pneumatico anteriore 100/90 - 18"
Pneumatico posteriore 130/80 - 17"
Capacità serbatoio (litri) 21
Riserva litri 4
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