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Triumph Speedmaster - Una custom, due posti e tanto stile

La Speedmaster è l'anello di congiunzione tra le "classiche" e le custom di casa Triumph. Il motore 1200 spinge forte ai bassi, la ciclistica permette una guida "brillante" (ma le pedane toccano presto l'asfalto), l'estetica è quella delle eleganti Bobber con la praticità dei due posti. Oltre ai singoli accessori per personalizzarla, la casa di Hinckley propone anche due kit completi molto interessanti
Come è fatta
Con l'arrivo della nuova Speedmaster, Triumph conclude il rinnovamento della sua gamma "classic" iniziato nel 2015 con la presentazione della Bonneville T120 e proseguito nel tempo fino alla presentazione della Bobber Black nello scorso autunno. L'arrivo della Speedmaster chiude il ciclo, perché rappresenta un azzeccato mix tra le particolari soluzioni tecniche delle versioni custom Bobber e lo stile tipico delle classiche "Bonnie" (come le chiamano i fan della casa), cioè le T100-T120.
Come molte tra le sorelle, anche la Speedmaster monta il collaudato bicilindrico parallelo verticale di 1.200 cm3 raffreddato a liquido e dotato di un doppio airbox e filtro di aspirazione: in questo caso però la potenza scende da 80 a 77 CV a 6.100 giri, mentre la coppia sale a 106 Nm a 4.000 giri, quindi circa il 10% in più di una T120 standard.

A sinistra il cruscotto a elemento unico circolare, a destra la doppia sella della Speedmaster. Lo strapuntino destinato al passeggero è piuttosto piccolo ma tutto sommato comodo

Elettronica a punto
La gestione elettronica è la stessa già vista sulle altre moto della famiglia: acceleratore ride by wire, due mappature (Road e Rain) di gestione motore e controllo di trazione disinseribile (ma non regolabile). Anche il quadro strumenti è lo stesso della Bobber Black, ma nella Speedmaster non è possibile regolarlo in inclinazione. Il telaio a doppia culla in tubi di acciaio è accoppiato a un forcellone oscillante a gabbia in stile "hardtail", cioè rigido, almeno in apparenza. In realtà c'è un efficace monoammortizzatore (con precarico regolabile) nascosto sotto la sella. La forcella è inedita: una Kayaba con steli da 41 mm, priva di regolazioni. L'impianto frenante è firmato Brembo, con un bel doppio disco da 310 mm davanti e uno da 255 mm dietro. 
In foto i due kit disponibili per la Speedmaster, a sinistra il kit Highway e a destra lo sportivo Maverick

Due versioni "su misura"
La Speedmaster offre ampie possibilità di personalizzazione, come e più delle altre Triumph "classic": sono infatti disponibili a catalogo circa 130 accessori "ufficiali". La casa propone inoltre due kit completi (proposti a prezzi vantaggiosi rispetto all'acquisto delle singole parti): il turistico Highway prevede borse, parabrezza, sella comfort e dettagli cromati, mentre lo sportivo Maverick ispirato alla Bobber include la sella singola, manubrio piatto, scarichi Vance & Hines e numerose rifiniture in nero. La Speedmaster è disponibile nelle colorazioni Jet Black, Cranberry Red e nel bicolore Fusion White/Phantom Black: i prezzi partono da 14.350 euro. 



Come va
Montando in sella si apprezza la posizione di guida azzeccata: la sella è comoda e le misure vitali consentono una buon feeling a piloti di diversa altezza. Bisogna solo abituarsi al manubrio un po’ stretto che costringe a una posizione dei polsi un po’ "strana". Una volta in movimento, la Speedmaster si rivela molto agile grazie al baricentro basso e allo sterzo che (nonostante la “ruotona" da 19 pollici) appare reattivo e piacevolmente leggero. Ottimo come sempre il motore: i CV sono ben spalmati sull'intero arco di erogazione e piacevolmente brillanti. Stranamente le due mappature disponibili non sono molto diverse tra loro, anzi i CV erogati sono pressoché gli stessi: sulla Rain, però, si percepisce una risposta nettamente più dolce all'apertura del gas. L'andatura migliore per godersi la Speedmaster è quella "rilassata", sfruttando il tiro vigoroso del motore anche nelle marce alte e l'erogazione "pastosa" a tutte le andature. Ma non sottovalutatela, se la incontrate sulla vostra strada: quando si apre il gas decisi la Speedmaster tira fuori le unghie e sfoggia una ciclistica rigorosa che consente di viaggiare veloci su qualsiasi percorso con relativa facilità. Gli unici, piccoli difetti sono una certa difficoltà in inserimento in curva (determinata dalla ruota di grande diametro) e la luce da terra ridotta che porta a "grattare" le pedane non appena si prova a piegare con un minimo di foga. Buona invece l’elettronica di gestione: il traction control entra in funzione solo se veramente necessario, così come l’ABS che appare sempre e comunque "discreto" nel suo intervento.




 

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore  
Cilindrata (cm3) bicilindrico 4 tempi
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV /giri 77/6100
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 70,5
Interasse (cm) 151
Lunghezza (cm) 219,5
Peso (kg) 245,5
Pneumatico anteriore 130/90 - 16"
Pneumatico posteriore 150/80 - 16"
Capacità serbatoio (litri) 12
Riserva litri nd

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