Ciclistica e motore rinnovati
La linea della
Suzuki GSX-R è cambiata poco ma sono
tante le novità che si trovano sotto la carena: il motore quattro cilindri in linea ha pistoni speciali
alleggeriti dell'11%, ci sono nuovi alberi a camme e punterie delle valvole più leggere che migliorano l'erogazione a tutti i regimi. Lo
scarico torna a essere un
"4 in 1": è in
titanio, migliora la distribuzione delle masse e ha una nuova valvola che migliora il tiro ai medi regimi.
Suzuki ha deciso di non "farcire" il motore da
185 CV della nuova
GSX-R 1000 con "diavolerie" elettroniche: niente controllo di trazione, cambio elettronico o "aiutini" di altro genere. La Gixxer va guidata alla
vecchia maniera e al pilota "concede" solo il sistema
S-DMS che permette di scegliere tra tre mappature differenti del motore, anche senza chiudere il gas.
Le novità principali della
Suzuki GSX-R 1000 2012 sono tutte sotto la carena il motore e la ciclistica sono stati migliorati. A destra la pinza monoblocco della Brembo. La maggiore forza frenante ha permesso di utilizzare dischi di minore spessore e più leggeri.


Pesa meno e la frenata è "italiana"
Gli interventi al motore e allo scarico hanno permesso alla
Suzuki GSX-R 1000 di risparmiare ben
2 kg sul peso complessivo che ora è di
203 kg. Ma la dieta dimagrante non è l'unica novità. È stata
modificata la
regolazione della
forcella Showa BPF (Big Piston Fork) in modo da offrire un assetto più morbido a inizio corsa e, come sulle sorelline più piccole, anche sulla
GSX-R 1000 debuttano le
pinze freno Brembo monoblocco che "mordono" dischi da 320 mm.
La sella grazie a un nuovo rivestimento offre un maggiore "grip" in tutte le condizioni di marcia. La
GSX-R 1000 è in promozione: fino al al 31 marzo costa
13.500 euro poi salirà a 15.100 euro: un prezzo di lancio che la rende la maxi sportiva più economica sul mercato. Due le colorazioni disponibili: nero e il classico bianco/blu
Suzuki.
Avantreno reattivo ma preciso
In sella alla nuova
Suzuki GSX-R 1000 si sta
comodi anche se i manubri piuttosto chiusi portano il pilota a una posizione avanzata, caricata sui polsi. La sella, col nuovo rivestimento è comoda ma le pedane, anche se regolabili sia in orizzontale e in verticale, sono comunque un po’ troppo avanzate. In marcia si apprezza subito la maneggevolezza della “Gixxer”, alleggerita e dotata di un interasse (104,5 cm) tra i più raccolti della categoria. L'avantreno è molto più reattivo ma sempre preciso e ben piantato merito anche della forcella
Showa BPF che sul circuito di
Monteblanco, “guidato” ma con l’asfalto sconnesso, ha dato un'ulteriore conferma delle sue doti. Il motore, migliorato proprio nell’erogazione ai bassi e medi regimi,
spinge forte in tutto l’arco di utilizzo e stupisce la sensibilità del comando del gas, che permette di gestire "millimetricamente" l'erogazione della potenza.

L'ABS non serve
Le tre mappature permettono di scegliere l'erogazione migliore per ogni percorso e ora sono selezionabili senza chiudere il gas. Nonostante l’assenza del controllo di trazione, la
GSX-R è
sempre ben
controllabile, non si scompone mai nemmeno se si forzano ingressi e uscite di curva, merito senz'altro del buon bilanciamento generale.
I freni non fanno desiderare l’ABS (almeno in pista), sono potenti e ben dosabili, ma il comando tende un po' ad ammorbidirsi quando si tira forte, ma poi si stabilizza. Il
cambio è rapido e
preciso negli innesti ma
tende a
indurirsi dopo qualche turno in pista. In definitiva la GSX-R cambia dove serve e si rivela una sportiva valida, facile e sicura
nonostante la mancanza del controllo di trazione e dell‘ABS.
