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Honda Hornet 750: potente e agilissima

La nuova Hornet ha il miglior rapporto peso/potenza tra le naked medie oggi sul mercato. Costruita e rifinita con la cura da “vera Honda”, ha un prezzo corretto mentre il nuovo motore bicilindrico spinge bene in basso e allunga “cattivo” fino a 10mila giri

La prima fortunata Hornet 600 degli anni 90 era un progetto “poca spesa” che sfruttava molte parti di altri modelli, a partire dal motore 4 cilindri della sportiva CBR 600. Per la nuova Hornet invece i progettisti di Honda sono partiti dal classico “foglio bianco” e hanno creato una moto tutta nuova, a partire proprio dal motore bicilindrico frontemarcia, la soluzione di moda negli ultimi tempi. Tutta nuova anche l’estetica: niente soluzioni retrò, bensì linee tese  e spigolose perfette per “accompagnare” il telaio in acciaio in bella vista, con struttura a diamante e misure compatte (l’interasse misura appena 142 cm) per privilegiare la maneggevolezza.

Bicilindrico moderno

Sulla Hornet debutta il nuovo motore Honda 750 che sarà montato anche sulla crossover Transalp (vista a EICMA e in arrivo sul mercato tra qualche mese). Si tratta di un bicilindrico parallelo di 755 cm³, per il quale Honda dichiara 92 CV a 9.500 giri di potenza massima e 75 Nm di coppia massima. Si tratta di un motore a corsa corta con buone doti di allungo, ma dotato di manovellismo di 270° che assicura comunque una consistente spinta ai regimi bassi e medi, buono quindi sia per la città sia per divertirsi tra le curve. Quattro i riding mode disponibili (Sport, Standard, Rain e User), che gestiscono tre livelli di potenza, tre di freno motore e tre di controllo trazione con anti-wheeling integrato. In più è disponibile, come optional (280 euro) il cambio elettronico Up&Down. Da segnalare il doppio albero di bilanciamento per smorzare le vibrazioni e nuove prese d’aria “a vortice”, che assicurano un flusso di aria pieno e corposo all’interno della scatola filtro.

Ciclistica sportiva

Le sospensioni sono entrambe Showa: la forcella SFF-BP a steli rovesciati da 41 mm di diametro prevede funzioni separate per idraulica e molleggio; dietro invece c’è un mono regolabile nel precarico sul quale “lavora” un classico forcellone bibraccio con leveraggio pro-link. L’impianto frenante vede all’opera davanti due dischi da 296 mm con profilo a margherita e pinze Nissin a quattro pistoncini con attacco radiale.

 

Come va

La posizione di guida raccolta, la seduta a soli 79,5 cm da terra e il peso di 190 kg (in ordine di marcia col pieno) mettono subito a proprio agio. Il motore è il pezzo forte della Hornet: il nuovo bicilindrico ha una cavalleria notevole, spinge ai bassi e medi regimi come le dirette rivali ma dopo i 7.000 giri sfodera un allungo entusiasmante, degno di una sportiva fino alla zona rossa del contagiri, posta attorno ai 10 mila giri. L’agilità è da riferimento per la categoria, tra le curve la Hornet è rapidissima negli ingressi e fulminea nei cambi di direzione. Merito anche del pneumatico da 160 al posteriore, che farà storcere il naso agli amanti della “gommazza” da 180, ma si è rilevata una scelta azzeccata. Bene la frenata, potente e grintosa. OK anche le sospensioni, sono un giusto compromesso tra le esigenze dell’utilizzo quotidiano e della guida sportiva.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore bicilindrico 4 tempi
Cilindrata (cm3) 755
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 92 (67,5)/9500
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 79,5
Interasse (cm) 142
Lunghezza (cm) 209
Peso (kg) 190
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 160/60-17"
Capacità serbatoio (litri) 15
Riserva litri nd

 

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Honda Hornet 750 2023

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