La Brammo è un’azienda nota negli USA per i successi nelle gare riservate alle moto elettriche e per la produzione di moto stradali anch’esse elettriche, ora disponibili anche in Italia. La prima importata è la
Enertia, cioè il “modello-base” della gamma; presto però arriveranno anche la Enertia Plus con autonomia raddoppiata e la nuova Empulse, una naked con motore da 54 CV, cambio a 6 rapporti e 200 km/h di velocità massima.
La Enertia si presenta bene, è realizzata con materiali pregiati e componentistica di prima qualità come la forcella Marzocchi e l’impianto frenante Brembo.
Il telaio è in estruso di alluminio e fa da supporto al pacco batterie che costituisce il cuore della moto. I sei accumulatori (controllati da un computer) possono essere ricaricati un qualsiasi momento senza soffrire del cosiddetto “effetto memoria”:
per una carica all’80% bastano 2,5 ore mentre per la carica completa (che garantisce un’autonomia di circa 60 km a 60 km/h)
ne servono 4. Sotto la sella ci sono il cavo di ricarica con una comune presa e una chiave USB che registra i dati di viaggio. Il prezzo tutto sommato appare interessante, considerato quanto costano altri “elettrici” meno validi (e più brutti).
Guidare la Enertia è davvero facilissimo:
senza frizione né pedale del cambio, per muoversi basta girare la manetta. Il fruscìo del vento è disturbato solo dal piacevole sibilo prodotto dal motore elettrico.
Le sensazioni sono quelle di una moto “vera”, con uno snello serbatoio da stringere con le ginocchia e una ciclistica precisa. Solo la sella risulta un po’ alta.
Interessanti le prestazioni, paragonabili a quelle di un 250 a benzina 4 tempi. Al semaforo si scatta veloci, e in battibaleno si raggiunge la
velocità massima di 95 km/h. Nel traffico la Enertia è maneggevolissima, ma
non ha freno motore: una volta chiuso il gas ci si deve affidare ai freni: quello davanti è valido ma da “strizzare”, quello dietro è davvero scarso.
