Ducati, il 2026 dei record: ecco tutte le nuove moto
La Casa di Borgo Panigale per il nuovo anno ha rivoluzionato da cima a fondo parecchi modelli ed affinato altri. Vediamo una per una le novità della Casa di Borgo Panigale per il 2026
Ducati per il 2026 ha messo mano alla propria gamma rinnovando (e in alcuni casi rivoluzionando) alcuni dei modelli più celebri. Come era lecito aspettarsi, Monster, Hypermotard e anche DesertX hanno guadagnato la nuova piattaforma con motore bicilindrico a V di 890 cm³, pensionando definitivamente il glorioso testastretta di 11°. Il nuovo motore, oltre ad essere più compatto e raffinato, è anche molto più leggero: ben 10 kg in meno sulla bilancia! È stata poi aggiornata la Multistrada V4 Rally, le Panigale V2 hanno ricevuto nuove colorazioni in onore dei piloti MotoGP e ha fatto il suo debutto al salone di Milano la prima enduro di Ducati, derivata dalla cross Desmo 450 MX. Vediamo ora nel dettaglio tutte le novità Ducati che arriveranno sul mercato nel 2026.
DesertX
Ducati ha fatto vedere ad EICMA la nuova versione della sua crossover da off road, annunciando però solo alcuni dei suoi dati. Per saperne di più dovremo attendere febbraio. La DesertX 2026 si presenta come una moto più leggera, con un peso in ordine di marcia senza carburante di 206 kg. L’alleggerimento rispetto al modello precedente è merito soprattutto del nuovo motore V2 di 890 cm³, Le prestazioni, promette Ducati, faranno un balzo in avanti, rendendo la moto più reattiva e versatile su ogni terreno. La potenza massima raggiunge i 110 CV a 9.000 giri, mentre il picco di coppia è di 92 Nm a 7.000 giri. Per quanto riguarda il cuore della sua vocazione off-road, il modello anteprima svela l'adozione di sospensioni evolute e un raffinato link progressivo al posteriore. Qui trovate l’articolo completo.
Desmo 450 Enduro
Dopo il lancio della 450 MX, Ducati ha portato ad EICMA 2025 la 450 Enduro, modello omologato per l’utilizzo stradale e derivato dalla sorella cross. In fiera è stato presentato il modello racing (no targa, no specchi, nè fari), ma quando la moto arriverà nelle concessionarie (si parla di maggio 2026) sarà omologata per l’utilizzo su strada. Il motore è un monocilindrico di 450 cm³ con distribuzione desmodromica e 4 valvole. In configurazione cross eroga circa 63 CV, mentre sulla Enduro la potenza sarà ridotta per via anche delle stringenti normative in tema emissioni. Oltre al propulsore, la Enduro riprende la ciclistica della MX con telaio in alluminio a culla sdoppiata nella parte inferiore del motore, abbinato a un forcellone bibraccio in alluminio. Le sospensioni sono completamente regolabili e firmate Showa: all’avantreno troviamo una forcella con steli rovesciati di 49 mm di diamtero, dietro un mono con leveraggi. Rispetto alla cross cambiano i cerchi, con il posteriore da 18 pollici e non 19, mentre l’anteriore resta da 21.
Diavel V4 RS
La sport cruiser Diavel V4 si fa davvero cattivissima in questa versione RS. Difatti, sotto al vestito nasconde il raffinato motore Desmosedici Stradale in luogo del V4 Granturismo. Si tratta di un quattro cilindri da 1.103 cm³, di derivazione MotoGP e omologato Euro 5+ (lo stesso che equipaggia Panigale V4 e Streetfighter V4...) che in questa configurazione raggiunge i 182 CV di potenza massima, ben 14 in più rispetto alla Diavel standard. Si tratta poi della Ducati di serie più veloce sullo 0-100 km/h: un certo Marc Márquez ha fatto segnare un impressionante 2,5 secondi!
L’elettronica è completissima e vede tre Power Mode, Traction e Wheelie Control dedicati, Power Launch affinato e quattro Riding Mode. Di serie il quickshift di seconda generazione. La ciclistica vede il motore come elemento strutturale, con telaietto monoscocca in alluminio, forcellone monobraccio e posteriore a traliccio. Le sospensioni sono Öhlins completamente regolabili, e l’impianto frenante vede l’arrivo delle raffinate pinze radiali Brembo Stylema che lavorano dischi di 330 mm all’anteriore.
Il look RS è enfatizzato da elementi in fibra di carbonio, codino monoposto dedicato e silenziatore con fondelli in titanio. La batteria al litio contribuisce a limare altri 3 kg, raggiungendo quota 220 kg in o.d.m. Per tutte le caratteristiche, ecco il nostro articolo di presentazione.
Monster V2
Non si tratta di un aggiornamento, ma di una vera e propria rivoluzione. La Monster 2026 è tutta un’altra moto, pur mantenendo la stessa filosofia e gli elementi distintivi introdotti più di trent’anni fa dalla matita di Miguel Galluzzi: il caratteristico serbatoio “a dorso di bisonte”, la sella monopezzo, il codino compatto e il faro tondo. Al centro della naked di Borgo Panigale pulsa il nuovo bicilindrico a V di 90° da 890 cm³, raffreddato a liquido e dotato di fasatura variabile (IVT), capace di 111 CV a 9.000 giri/min e una coppia massima di 91,1 Nm a 7.250 giri/min. Il motore funge anche da elemento portante della ciclistica, che si affida a un telaio monoscocca collegato a un forcellone bibraccio e a un telaietto posteriore in tecnopolimero con struttura a traliccio. La sospensione anteriore è una forcella Showa con steli rovesciati di 43 mm di diametro, mentre dietro lavora un monoammortizzatore regolabile nel precarico. Sul fronte elettronico, la IMUa sei assi coadiuva ABS cornering, Traction Control, Wheelie Control ed Engine Brake Control. Di serie il cambio elettronico bidirezionale e quattro Riding Mode: Sport, Road, Urban e Wet. L’articolo completo lo trovate qui.
Multistrada V4 RS
Giunge alla seconda generazione la Multistrada V4 RS, che come la Diavel “switcha” il V4 Granturismo in favore del Desmosedici stradale di 1.103 cm³ e 180 CV con frizione a secco. Per il model year 2026 il progetto non è stato stravolto, ma arrivano migliorie in tema di elettronica e sovrastrutture, con un look aggiornato ed un inedito telaietto posteriore in titanio più leggero di 2,5 km rispetto a quello della Multi V4 “standard”. Lato elettronica viene ereditato il ricchissimo pacchetto della Multistrada V4 S, compreso il sofisticato Ducati Vehicle Observer (DVO), capace di simulare l’input di 70 sensori per affinare ABS Cornering e Wheelie Control. Le sospensioni elettroniche hanno una gestione indipendente dai Riding Mode e debuttano nuove strategie frenanti Front-to-rear.
Ci sono poi quattro Power Mode (Full, High, Medium, Low), con la RS unica Multistrada a disporre del Full Mode senza limitazioni in nessuna marcia. Completano l’equipaggiamento DTC, DWC DVO, Engine Brake Control e il DQS 2.0, integrati nei cinque Riding Mode: Race, Sport, Touring, Urban e Wet. L’articolo completo potete leggerlo cliccando qui.
Multistrada V4 Rally
Ducati rinnova la sua maxi-enduro da viaggio introducendo miglioramenti in numerosi aspetti del progetto, a partire dalle sospensioni semiattive con escursione di 200 mm, controllate dal sistema Adaptive Skyhook DSS EVO, sviluppate per garantire un comportamento sempre preciso e in grado di adattarsi a qualsiasi terreno. Il propulsore rimane il collaudato V4 Granturismo da 1.158 cm³, in grado di erogare 170 CV e 121 Nm, con intervalli di registrazione del gioco valvole fissati a 60.000 km.
Sul fronte elettronico, la dotazione è tra le più ricche del segmento. Oltre ai radar anteriore e posteriore, la Multistrada V4 Rally introduce anche il Forward Collision Warning, un sistema di assistenza che segnala al pilota il rischio di un impatto frontale con un veicolo che precede. L’ABS Cornering è stato rivisto con nuove logiche per incrementare stabilità e sicurezza durante la frenata.La gestione delle sospensioni offre ora la possibilità di intervenire sui parametri anche in marcia, indipendentemente dal Riding Mode selezionato, e beneficia dell’algoritmo Ducati Vehicle Observer (DVO), sviluppato nell’ambito della MotoGP. Non manca il dispositivo di abbassamento automatico (Automatic Lowering Device), che riduce l’altezza da terra alle basse velocità per agevolare le manovre.
Arrivano poi un parabrezza più ampio, pedane riprogettate, manopole riscaldate con cinque livelli di intensità e un display TFT da 6,5 pollici con navigazione integrata. Tutte le caratteristiche le trovate qui.
Hypermotard V2
Dopo il debutto delle nuove Panigale, Streetfighter e Monster, la Casa di Borgo Panigale svela ufficialmente la Ducati Hypermotard V2. Rispetto alla precedente generazione, cambia praticamente tutto: dal motore alla ciclistica, passando per il design e l’elettronica. Oltre a essere più leggera di 13 kg rispetto alla 950, la nuova V2 porta con sé più potenza e un livello tecnologico superiore. Il cuore pulsante è il bicilindrico da 890 cm³, che eroga in questa configurazione 120 CV a 11.000 giri/min e 94 Nm, con il 70% della coppia disponibile già a 3.000 giri/min. È disponibile inoltre una versione depotenziata a 35 kW per i possessori di patente A2. Il telaio monoscocca in alluminio, sviluppato appositamente per questo modello, sfrutta il motore come elemento stressato e funge anche da airbox, assicurando compattezza e un’elevata rigidità torsionale. Il telaietto posteriore è in acciaio, richiamando le prime Hypermotard, mentre il forcellone bibraccio è in alluminio.
La V2 monta sospensioni Kayaba completamente regolabili insieme a un ammortizzatore di sterzo Sachs fornito di serie. I cerchi in lega da 17” calzano pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV nelle misure 120/70 e 190/55. Il comparto frenante, firmato Brembo, prevede due dischi anteriori da 320 mm su cui lavorano pinze monoblocco M4.32 ad attacco radiale. Dietro si trova invece un singolo disco da 245 mm. È disponibile anche in versione SP con sospensioni Öhlins completamente regolabili, ammortizzatore di sterzo Sachs, cerchi forgiati in alluminio, pinze Brembo M50 all’avantreno, un’elettronica più ricca e livrea dedicata. Per tutte le caratteristiche e i prezzi vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione.
Panigale V2 Bagnaia-Marquez
Ducati rende omaggio ai suoi piloti di punta presentando direttamente ad EICMA le Panigale V2 in edizione limitata dedicate a Pecco Bagnaia e Marc Márquez, Campione del Mondo MotoGP 2025.Per lui, la grafica della PanigaleV2 riprende la livrea rossa della moto utilizzata nei test di Barcellona 2024, i primi affrontati dal pilota spagnolo dopo essere entrato nel team ufficiale. La versione dedicata a Francesco Bagnaia invece adotta una livrea ispirata al design del casco indossato da Pecco durante la stagione 2025 di MotoGP.
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