Honda: le moto e gli scooter nuovi per il 2026. Vediamoli uno per uno
La Casa giapponese ha sorpreso gli appassionati con la naked V3R sovralimentata, mentre su base Hornet arrivano la CB1000GT e la CB1000F. Ma non è tutto... Scopriamo le nuove Honda per il prossimo anno
SH 125-150
Lo scooter più venduto d’Italia per il 2026 cambia faccia grazie a un aggiornamento del frontale, caratterizzato ora da un doppio faro con luci full-LED e indicatori di direzione più sottili e integrati nella carenatura. Sul fronte tecnologico debutta un nuovo schermo TFT a colori di 4,2” dotato di connessione allo smartphone e mirroring per la navigazione attraverso l’app Honda dedicata, mentre nel vano portaoggetti arriva una presa di ricarica USB-C. Altre novità riguardano la seduta, risagomata per incrementarne il comfort, e le sospensioni, che sono state riviste nella taratura. Confermata invece la base tecnica con telaio in acciaio e motori monocilindrici di 125 e 150 cm³. L’articolo completo lo trovate qui.
V3R Concept
Si tratta ancora di un concept, ma il progetto è ben definito e anticipa l’arrivo della piattaforma (quindi non un solo modello) che equipaggerà il motore V3. Parliamo di un’unità di 900 cm³ con bancata a 75 gradi, due cilindri rivolti in avanti e uno indietro, e raffreddamento a liquido. Peculiarità del propulsore, oltre al frazionamento insolito, è il fatto di essere dotato di un compressore gestito da un motore elettrico, in grado di controllare la pressione dell’aria in aspirazione indipendentemente dal regime del motore. Non si tratta quindi né di un compressore volumetrico né di un turbocompressore alimentato dalla pressione dei gas di scarico. Questa unità infatti è gestita elettronicamente da un motore alimentato con una batteria dedicata, quindi il funzionamento è del tutto indipendente. Per saperne di più, ecco il nostro articolo dedicato.
Honda CB1000GT
Sviluppata sulla base tecnica della Hornet con motore quattro cilindri in linea di 1.000 cm³ e telaio a diamante in acciaio, la CB1000GT è una crossover sportiva pensata per viaggiare veloci. L’alimentazione è Throttle By Wire, quindi gestita elettronicamente, e troviamo 5 modalità di guida: quattro preimpostate (Standard, Sport, Rain, Tour), mentre la User è personalizzabile dal pilota. La potenza dichiarata del propulsore è di 150 CV a 11.000 giri, mentre la coppia massima è di 102 Nm a 8.750 giri. Per adattarsi all’attitudine da viaggiatrice è stato rivisto il telaietto posteriore e allungato il forcellone, a tutto vantaggio della stabilità, mentre la novità più interessante è l’arrivo delle sospensioni Showa semiattive.
La CB1000GT durante il nostro test in anteprima ad Alicante, Spagna
La dotazione di serie è molto ricca: sul fronte sicurezza ci sono piattaforma inerziale, ABS e controllo di trazione cornering, mentre lato tecnologia troviamo luci full-LED, cruise control, avviamento keyless e display TFT con connessione allo smartphone e mirroring per la navigazione. Tutte le caratteristiche tecniche e la nostra prova su strada potete leggerle cliccando qui.
CB1000F
Dopo i primi dati tecnici, debutta in Europa la CB1000F, roadster di Honda nata sulla piattaforma motore-telaio della CB1000 Hornet. Il cuore è quindi sportivo, con il quattro cilindri in linea di 1.000 cm³ e 124 CV di potenza massima (sulla Hornet sono 152) ex CBR1000RR Fireblade, ovviamente rivisto nelle specifiche e adattato all’utilizzo stradale. Il telaio è la stessa unità a diamante in acciaio della nuda, con forcellone bibraccio in alluminio e sospensioni Showa regolabili. All’anteriore troviamo una forcella a steli rovesciati di 41 mm e un monoammortizzatore posteriore con leveraggio Pro-Link. Esteticamente si ispira a modelli entrati nella storia come la CB900F Bol D’Or e la CB750F, riprendendo le linee degli anni ’80, con serbatoio, fiancate e sella che formano un insieme armonico fino al codone. Elementi distintivi includono il faro tondo, il doppio clacson frontale, grafiche vistose e lo scarico con terminale a megafono. Qui ve la raccontiamo nel dettaglio.
A proposito della Fireblade, ecco la storia ultra trentennale di questa incredibile supersportiva raccontata nelle evoluzioni del modello!
WN7
Si tratta della prima moto elettrica di Honda, che segna un importante passo verso la neutralità carbonica del marchio giapponese. Il design è futuristico, nato con l’obiettivo di combinare prestazioni elevate, efficienza e tecnologia. La WN7 offre un pacco batteria da 9,3 kWh che alimenta un motore elettrico raffreddato a liquido capace di erogare una potenza di picco di 50 kW e una coppia massima di 100 Nm. L’autonomia dichiarata da Honda è di circa 140 km nel ciclo medio WMTC, mentre per la ricarica sono necessari 30 minuti per passare dal 20% all’80% attraverso una colonnina di ricarica rapida. Collegandosi invece alla rete domestica, la ricarica completa richiede tra le 2,5 e le 5,5 ore, a seconda della potenza dell’impianto.
Tecnicamente la moto nasce sul guscio batteria, che funge da elemento strutturale all’interno della ciclistica, e ad esso sono fissati il forcellone monobraccio Pro-Arm e il cannotto di sterzo. L’elettronica è al vertice della categoria: ci sono 4 Riding Mode preimpostati, quattro livelli di intervento del freno motore rigenerativo, la Walking Mode (con funzione avanti e retromarcia), il Selectable Speed Limit Assist (SSLA), l’ABS Cornering e il controllo di trazione. Per tutte le caratteristiche vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.
XL750 Transalp, Hornet 750
Honda introduce la E-Clutch, la propria frizione a controllo elettronico (qui vi spieghiamo il funzionamento) sulle proprie Hornet 750 e XL750 Transalp. Le due moto nascono sulla stessa piattaforma del bicilindrico parallelo di 755 cm³ raffreddato a liquido e con distribuzione bialbero, accreditato di 92 CV di potenza massima e un picco di coppia di 75 Nm. Cambiano ovviamente le sospensioni, le quote ciclistiche e le sovrastrutture.
Gamma 500
Nuove colorazioni per le medie da patente A2 della Casa dell’Ala, che così come le cugine 750 guadagnano di serie la frizione E-Clutch. Con questo sistema a controllo elettronico, le cambiate, le ripartenze e le frenate possono essere fatte senza necessariamente azionare il comando della frizione, dato che un attuatore elettromeccanico farà questo per voi. La classica leva al manubrio resta però presente, dato che il sistema automatico può essere disinserito. Confermate le schede tecniche dei tre modelli: CBR500R, CB500 Hornet e NX500, che aumentano di 3 kg ciascuno per via della E-Clutch.
Foto e immagini