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Harley-Davidson prepara un sistema di frenata d’emergenza

Secondo alcuni brevetti circolanti in rete pare che la Casa di Milwaukee abbia allo studio un sistema di frenata autonomo di emergenza per i suoi modelli di nuova generazione. In sostanza, il brevetto rivela che H-D prevede di utilizzare sensori per determinare se un pilota è fisicamente e mentalmente preparato per la frenata di emergenza
Elettronica
Pilota distratto? La moto frena da sola 
In attesa della presentazione della gamma 2019, appuntamento tradizionalmente fissato per la fine di agosto con la convention dei dealer statunitensi, Harley-Davidson non smette di far parlare di sé. Dopo l’annuncio di avere in cantiere numerosi modelli nuovi, anche estranei dalla sua produzione classica (vedi la Pan America 1250), ora sono stati diffusi in Rete alcuni brevetti della Casa americana molto interessanti. Pare, infatti, che H-D abbia allo studio un sistema di frenata d’emergenza come quello che si utilizza ormai da anni sulle automobili. In sostanza, Harley-Davidson prevede di utilizzare sensori per determinare se un pilota è in grado di affrontare - fisicamente e mentalmente - la frenata d’emergenza. I sensori saranno posizionati sulle manopole, sulla sella, sulle pedane e sulla strumentazione (e anche all'interno del casco) per valutare le condizioni del pilota e, nel caso fosse necessario, dare il via alla frenata autonoma. Se il sistema rileva che il pilota non è pronto a frenare, vengono accesi i segnali di allarme; se il motociclista continua a non rispondere, il sistema rallenta automaticamente la motocicletta. E se il sistema rileva che il pilota ha iniziato a frenare, amplificherà la potenza della frenata. Questa notizia rientra nella tendenza attuale che vede lo sviluppo di strumenti tecnologici orientati alla sicurezza nel mondo motociclistico. Ducati sta già lavorando su un sistema di sicurezza basato su radar e su un sistema di comunicazione tra moto e altri veicoli. KTM sta lavorando a un sistema di cruise control adattivo basato su sensori e rilevamento dei punti ciechi. E anche Bosch ha sviluppato una tecnologia basata su propulsori per diminuire i danni da caduti ai piloti.
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