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Bonus mobilità: meglio il monopattino elettrico o la e-bike?

I contributi per bici a pedalata assistita e mezzi di micromobilità danno la possibilità di acquistare modelli comodi per muoversi rapidi in città. La difficoltà è scegliere il veicolo più adatto per le proprie esigenze di spostamento tra le innumerevoli proposte sul mercato. Ecco qualche consiglio per orientarsi nella direzione giusta e capire se è meglio comprare un monopattino elettrico o una ebike

Consigli per una scelta facile
Il bonus mobilità mette a disposizione fino a 500 euro per acquistare mezzi di mobilità dolce, perfetti per muoversi in città in modo rapido e “pulito” e senza lo stress di code e parcheggi. Il difficile è orientarsi tra innumerevoli proposte presenti sul mercato, sia per tipologia di mezzo, sia per varietà di veicoli all’interno della stessa categoria. Per agevolare la selezione proviamo a dare alcune considerazione per semplificare la scelta del mezzo ideale concentrandoci sui due tipi più richiesti: monopattini e bici a pedalata assistita.

La rilevanza del prezzo
La prima scelta riguarda il veicolo: meglio monopattino o e-bike? Si tratta di mezzi diversi con pregi e difetti propri. Il monopattino ha il vantaggio del minore costo, grazie a prezzi che difficilmente superano i 1.000 euro. Un limite, quest’ultimo, sotto il quale è difficile trovare un’e-bike con robustezza ed affidabilità adeguate, caratteristiche presenti solitamente su modelli dai 1.200 euro in su, dove il “su” può arrivare anche oltre i 3.000 euro. Un divario che in parte si riduce con il bonus mobilità che fornisce contributi fino al 60% del prezzo del veicolo. Di fatto, quindi, arriva a raggiungere i 500 euro per tutte le e-bike, mentre per i più economici monopattini può fermarsi a 180 euro. A ridurre ancora più la differenza può essere la presenza di contributi locali, come quelli promossi dalla Regione Emilia-Romagna o dal Comune di Milano.

Questione economica a parte, i monopattini risultano più adatti per chi ha la necessità di fare pochi chilometri (circa 5-10) e di effettuare viaggi in combinazione con i mezzi pubblici o con l’auto. A renderli più idonei sono il peso inferiore e il sistema di ripiegamento rapido che richiede pochi movimenti e secondi per ridurre gli ingombri a dimensioni comode per il trasporto su bus, metrò e treni. Una versatilità non comparabile nemmeno con le migliori e-bike pieghevoli che hanno qualche operazione in più da fare e ingombri superiori da chiuse, anche solo per le ruote di maggiore dimensione e per il telaio più complesso di un semplice monopattino costituito solo da pedana e manubrio.
 

Monopattini ed e-bike pieghevoli a confronto
In caso di frequenti viaggi intermodali e con brevi spostamenti dalla fermata del trasporto pubblico all’ufficio, il monopattino può risultare più pratico, anche per la possibilità di portarlo sempre con sé riducendo, se non azzerando, il rischio di furto. In tali modalità sono da preferire i modelli più leggeri (interno ai 10 kg) come, meno faticosi da sollevare, e con sistemi di chiusura rapidi e pratici. Per chi effettua meno trasbordi e fa tratti più lunghi si possono considerare le varianti più pesanti dotate di ruote più grandi, sospensioni e batterie che garantiscono autonomie superiori ai 30 km. Scelta d’obbligo se le strade da percorrere sono poco agevoli, ossia hanno ampi tratti in pavè o asfalto irregolare o con buche. Condizioni nel quale le e-bike pieghevoli possono diventare attrattive. Le ruote più grandi, i freni maggiori e la possibile presenza di forcella ammortizzata le rendono più sicure, stabili e comode per affrontare strade con buche o fondo accidentato o per superare piccoli gradini come i marciapiedi.

Le folding sono preferibili anche quando c’è fare qualche chilometro in più perché in generale hanno più autonomia e, una volta esaurita, si possono usare in modo efficace usando i muscoli, pratica meno agevole con la spinta del piede richiesta dai monopattini. Inoltre, stare in piedi per più di 30 minuti può essere più scomodo e faticoso che pedalare da seduti. Un vantaggio secondario, ma comunque importante, delle e-bike rispetto ai monopattini è di essere meno “passive”, ossia di obbligare a effettuare un esercizio fisico salutare per il corpo anche con l’adozione del livello di assistenza più elevato. Per la scelta tra i diversi modelli valgono regole simili a quelle fornite per i monopattini, selezionando le più leggere e compatte per frequenti cambi di mezzi di trasporto e quelle con battistrada più larghi per gli spostamenti terreni più “difficili”. Grande importanza ha anche la possibilità di trascinarle come un trolley quando sono “chiuse” e la presenza di sistema di messa in piega semplice e veloce, ma soprattutto robusto: con ciclo aperto gli snodi devono essere saldi e ben serrati, in particolare quello del manubrio, il più soggetto a piccole oscillazioni. Particolari comodi per facilitare le operazioni di chiusura/apertura sono la presenza dei cavi interni al telaio e la trasmissione a rapporto fisso o con cambio nel mozzo che riduce la possibilità di “caduta” della catena.
 

Le potenzialità delle city bike
L’ultima opzione considerata sono le city bike elettriche tradizionali. Pur non avendo la versatilità di trasporto di monopattini e pieghevoli, offrono livelli di comfort e sicurezza superiori e autonomie decisamente più elevate (possono superare anche i 100 km) che le rendono preferibili per chi deve fare più chilometri. Caratteristiche che le forniscono potenzialità superiori rispetto a monopattini e folding, ad esempio, consentendo usi diversi da quelli del classico tragitto casa lavoro, come gite fuori porta o pedalate per svago in campagna. Un plus importante delle city bike è pure la maggiore capacità di carico. Se in monopattino si può trasportare poco più che uno zaino in spalla e con le pieghevoli dotate di portapacchi (per la verità non molte) un paio di sacchetti della spesa, con i cicli tradizionali si hanno a disposizioni un portapacchi posteriore più robusto e capiente e, in alcuni casi, un comodo cestino o piano di carico anteriore. Di rilievo è pure la possibilità di installare seggiolini per portare con sé i bambini o di borse laterali più o meno grandi per incrementare la capacità di carico. Rispetto alle mezzi piccoli, sono più sicure in generale e, in particolare, sugli sterrati, terreno vietato a molti monopattini.

Le e-bike sono anche più adatte nelle città collinare in quanto “soffrono” meno le salite per la presenza del cambio e per la potenza combinata di gambe e motore elettrico. Inoltre consentono velocità medie superiori e hanno più libertà di circolazione in quando non hanno divieti, spesso imposti ai monopattini, per l’uso sulle strada aperte ai veicoli a motore. Per quanto riguarda la scelta tra le city bike sono da preferire quelle con telaio a scavalco basso, con forcella e sellino ammortizzati e che richiedono poca manutenzione, come i modelli con cambio nel mozzo (meglio se automatizzato o a variazione continua) e trasmissione a cinghia. Altri plus possono essere i cerchi rinforzati e gli pneumatici antiforatura, preferibilmente larghi per affrontare con minori patemi buche, “sanpietrini” e binari. Come per gli altri mezzi, è da verificare la dotazione di serie (luci, campanello, portapacchi, ecc,) per evitare di doverli acquistare successivamente facendone lievitare il prezzo.

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