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Zona rossa e lockdown in tutta Italia dal 15 novembre? Come cambiano regole e spostamenti

Le premesse non sono certo delle migliori, tutt’altro. Se da qui al 15 novembre la curva dei contagi non dovesse calare, l’intero territorio nazionale si trasformerebbe in zona rossa. Spostamenti concessi solo per motivi di lavoro o urgenza e nuove chiusure di negozi e attività
Verso il Lockdown
Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell’altra”. Così il premier Conte, ventilando l’ipotesi di un lockdown generalizzato in tutta Italia attivo dal 15 novembre. Difficile cambiare “strategia”, ma la divisione in zone gialle, arancio e rosse potrebbe non bastare: se il numero dei contagi dovesse continuare a crescere, le 20 regioni italiane passerebbero tutte in zona rossa, con in più una stretta riguardo i divieti e le limitazioni. Sarebbe il lockdown generalizzato di cui si parla ormai con sempre più insistenza. Il tutto potrebbe essere applicato senza un nuovo Dpcm ma con ordinanze del monostro Speranza: Conte non vuole “smontare il criterio scientifico” con cui è stato costruito l’ultimo Decreto.

Zona rossa in tutta Italia
Con l’Italia in zona rossa, a prescindere dalla regione, bar, ristoranti e pasticcerie si vedrebbero costretti alla chiusura H24, con al limite la possibilità di lavorare (come già avviene nelle regioni rosse) soltanto attraverso l’asporto e la consegna a domicilio. Rimarrebbero ovviamente chiuse le attività che già lo sono oggi, come cinema, teatri, musei, palestre, piscine e centri sportivi.

Clicca qui per conoscere i negozi e le attività attualmente permesse nella zona rossa

Più negozi chiusi

Nel caso di un lockdown generalizzato potrebbero essere chiusi anche un maggior numero di negozi, ad abbassare le saracinesche sarebbero molte attività che avevano ottenuto una deroga nelle zone rosse. In pratica, rimarrebbero aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. Esattamente come a marzo e aprile.

Spostamenti e circolazione

Il lockdown generalizzato trasformerebbe l’Italia in una zona rossa. Sull’intero territorio varrebbero quindi le regole già applicate in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria e Provincia di Bolzano. Vietato quindi spostarsi anche all’interno del proprio comune se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza, sempre da indicare sull’autocertificazione.

Lockdown “comunali”
Per evitare gli assembramenti ai sindaci sarebbe inoltre chiesto di agire sulla base del Dpcm, chiudendo intere aree dei comuni. Il testo prevede che si debba garantire “l’accesso a negozi e abitazioni”, ma l’ipotesi esplorata in queste ore è lasciare il passaggio verso le sole case private.

Scuola e didattica
Altro nodo da sciogliere sarebbe quello della scuola: alcuni ministri e governatori vorrebbero sospendere le lezioni in presenza anche nel primo ciclo (attualmente, anche in zona rossa, la didattica online parte dalla 2° media), mentre la ministra Lucia Azzolina resta “categoricamente contraria”.



Come e quando si decide

Il parametro su cui basare la decisione è quello dell’ Rt: “sopra 1,5 basta un niente e ci si ritrova in zona rossa”. “Entro novembre va messo in sicurezza tutto - ha avvertito Boccia -  Ogni intervento necessario deve essere fatto su scala territoriale”. La data entro cui decidere quella del 15 novembre. 

Cliicate qui per le differenze tra zona gialla, rossa, e arancione.

Se avete altri dubbi qui trovate le faq del Governo che riguardano l'applicazione delle regole stabilite dall'ultimo Dcpm.
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