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Un futuro di viaggi con le moto elettriche

Al convegno di Milano sono state presentate le ultime normative in materia di mobilità elettrica e i progetti per estendere l’infrastruttura di ricarica non solo in città, ma pure sui percorsi extraurbani e sulla rete autostradale dove sono previste colonnine fast charge capaci di fare il “pieno” di una moto nel tempo di una normale sosta in un’area di servizio. Convenienti i costi di ricarica, ma potrebbero aumentare
Multe per chi occupa le aree di ricarica
La strada porta nella giusta direzione, ma è ancora lunga e piena di difficoltà. E’ in sintesi quanto emerge dalle quattro ore di dibattito del convegno “La rivoluzione italiana delle auto elettriche parte da Milano” tenutosi il 13 gennaio presso il Luogo Ideale Spazio Eventi dell’Iper la Grande del capoluogo lombardo. Di positivo ci sono sicuramente i provvedimenti approvati di recente, come il il decreto legislativo 257/2016 che obbliga a inserire punti di ricarica nelle nuove stazioni di servizio e in condomini e uffici realizzati a partire dal 2018. Norma che incrementa la rete di colonnine e, soprattutto, facilita la ricarica domestica. Un vantaggio relativo per chi ha un’e-bike o uno scooter elettrico con batterie estraibili leggere da portare a casa, ma importante per i possessori di moto a quadricicli equipaggiati con accumulatori più capaci e, quindi, pesanti o non rimovibili. Con il decreto, inoltre, aumenta la percentuale di box con impianto elettrico adatto per la ricarica, oggi modesta. A confermarlo è il bando del 2016 effettuato da Regione Lombardia che forniva un contributo fino a 1.500 euro l’applicazione della wall box. A fine 2016 le risorse utilizzate si sono fermate 76.000 euro a fronte di una disponibilità di 1,2 milioni di euro, tanto che la Regione a rinnovato l’incentivo spostando la scadenza al 31 dicembre 2017. Peccato, però, che gli utenti delle due ruote non potranno sfruttarlo: concepito tre anni fa, il bando non includeva scooter e moto e per inserirle ora sarebbe stato necessario modificare il documento e riavviare l’iter di approvazione che avrebbe richiesto circa sei mesi. Gli amministratori regionali, quindi, hanno preferito rinunciare a inserire le moto per dare continuità all’agevolazione. E proprio le difficoltà burocratiche sono state oggetto delle maggiori preoccupazioni dei relatori che hanno ricordato il mancato sfruttamento delle risorse erogare per lo sviluppo della rete di ricarica, di cui sono state spese meno di 6.300 euro dei 50 milioni stanziati. A ribadire i rallentamenti procedurali è Nicola Lanzetta, responsabile di Enel che ha evidenziato i ritardi nell’installazione di colonnine di ricarica a causa della lunghezza delle pratiche. Ostacoli che non hanno impedito di inaugurare l’anno scorso circa 500 nuovi punti di ricarica e di aderire al progetto internazionale Eva+. Un piano, quest’ultimo, che prevede l’installazione di 200 colonnine fast charge lungo la rete autostradale. Impianti capaci di ricaricare con potenze fino a 50 kW e, quindi, di fare il “pieno” delle moto elettriche con tempi compatibili con una normale sosta in un’area di servizio. Per vedere il primo stallo fast si dovrà attendere la metà del 2017, mentre gli altri dovrebbero seguire con scadenze rapide, almeno nelle intenzioni di Enel. A potenziare la rete saranno pure altri operatori, come Iper che prevede di aumentare i suoi attuali 40 punti di ricarica collocati presso i propri supermercati lombardi, iniziativa molto apprezzata dagli utenti con la “scossa” in quanto il “rifornimento” è gratuito. Altre opportunità arriveranno dalla stessa Regione Lombardia che ha stanziato 20 milioni di euro a favore dei Comuni con più di 30.000 abitanti per aprire nuovi “distributori” elettrici. Con l’incremento della rete extraubana e autostradale diventa, però, più evidente un problema storico della mobilità elettrica, quello dell’interoperabilità delle infrastrutture, cioè della possibilità di fare “rifornimento” da tutte le colonnine senza l’obbligo di abbonarsi a tutti i gestori che, in Italia, sono una decina. Per superare la scomodità di avere più tessere si potrebbero fare accordi di roaming tra i vari gestori consentendo l’accesso e il pagamento con qualsiasi card. Ancora più efficaci e semplici da attuare sono le proposte che arrivano da Lorenzo Giussani di A2A e  Nicola Lanzetta di Enel. Per il primo una soluzione semplice è quella di abilitare tutte le colonnine al funzionamento tramite carta di credito o bancomat, per il secondo l’interoperabilità passa tramite le app per smartphone come avviene già ora per i servizi di car sharing, dove basta possedere tutte le app dei gestori e utilizzare quella necessaria per la specifica occasione. Un’ipotesi già messa in atto da Enel con l’app e-Go che consente di abilitare la ricarica presso le proprie colonnine e pagare l’energia a prezzo favorevole, appena 2,5 centesimi al minuto. Tariffe, per la verità destinate ad aumentare in futuro. Giussani ha confermato che i prezzi per le ricariche di A2A (30 euro di iscrizione e 15,10 euro trimestrali senza limiti di energia prelevata) saranno riviste al rialzo, forse a partire da giugno. Lanzetta ha dichiarato che l’attuale importo di e-Go è promozionale e, quindi, soggetto a rialzi, anche se non in tempi brevi. Anche Angelo Corona di Iper ha affermato che in un futuro, seppur lontano, potrebbero essere introdotte delle tariffe sui suoi “distributori”. Chiudiamo ricordando la recente approvazione della modifica dell’articolo 158 del Codice della Strada che introduce il divieto di fermata e di sosta negli spazi riservati alla ricarica. Una novità che consente ai vigili urbani di multare con sanzioni comprese tra 85 e 338 euro qualsiasi veicolo, compresi quelli elettrici, presente nell’area di “rifornimento” che non sta effettuando la carica.
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