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Rete di ricarica elettrica: il piano di sviluppo

Il nuovo Quadro Strategico Nazionale sui carburanti alternativi disegna gli obiettivi e le norme della futura mobilità a batterie sancendo la presenza di “un numero adeguato” di punti di ricarica pubblici, di erogatori nelle nuove stazioni di servizio e di parcheggi “elettrici” nei condomini e negli uffici edificati o ristrutturati a partire dal 2018. La rete dovrebbe essere completata entro fine 2020
Dalla ricarica lenta alla ultra-veloce
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio il decreto legislativo 257/2016 che disciplina l’attuazione della direttiva europea sulla realizzazione dell’infrastruttura per i combustibili alternativi approvata nel 2014. Un provvedimento che, negli intenti del legislatore, avrebbe l’obiettivo di “ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti” attraverso la promozione dei veicoli alimentati a Gpl, metano, idrogeno e biocarburanti. Le novità di maggiore rilievo introdotta dal nuovo Quadro Strategico Nazionale sui carburanti alternativi riguarda, però, la mobilità elettrica. Il decreto, infatti, sancisce l’esigenza di avere entro il 31 dicembre 2020 una rete con “un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico”. Un valore da definire in base al numero stimato di veicoli a batterie in circolazione e che dovrà dislocare i “distributori” nelle città metropolitane, nelle aree urbane e sulle strada extraurbane, statali e autostrade. Il documento definisce pure le tipologie di colonnine suddividendo tra quelle lente (con potenza di erogazione pari o inferiore a 7,4 kW), accelerate (7,4-22 kW), veloci (22-50 kW) e ultra-veloci (oltre 50 kW). A completare le infrastrutture per la ricarica pubblica saranno le stazioni di servizio grazie all’obbligo di inserire delle colonnine elettriche con potenza di almeno 22 kW nei nuovi distributori o in quelli soggetti a ristrutturazione totale. Altro obbligo sancito dal decreto legislativo è quello relativo alla presenza di punti di ricarica negli edifici. Entro il 31 gennaio 2017 i Comuni dovranno adeguare il regolamento edilizio inserendo le norme che impongono a predisporre “prese” di ricarica nei condomini con almeno 10 unità abitative costruiti dal 2018, nonché in quelli esistenti soggetti a profonda ristrutturazione. Per tutti è prevista la presenza di prese per almeno il 20% dei posti auto totali disponibili. Il vincolo sale al 100% dei parcheggi per gli stabili “ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati” costruiti o ristrutturati a partire dal 2018.
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