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Gibraltar Race, meglio mono o bicilindriche?

La gara è partita dalla Polonia ed è poi entrata in Repubblica Ceca: tante foreste ma anche guadi e sabbia, per un percorso a tratti piuttosto tecnico. Molte Bmw al via, ma non solo le più moderne GS. Tra le Honda al momento brillano le "vecchiette": Honda XR400 e Dominator. In gara anche una Royal Enfield e parecchie Husqvarna
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Le prime due tappe della Gibraltar Race non sono state semplici: i concorrenti hanno lasciato le rive del Mar Baltico a Danzica, percorrendo gli sterrati della Polonia nel primo giorno ed entrando in Repubblica Ceca nel corso del secondo. Particolarmente impegnativa è stata proprio la seconda frazione, disputata su un terreno sabbioso e tecnico che ha fatto selezione nel gruppo di oltre 80 concorrenti.

Due è meglio di uno?
Come sempre la Gibraltar Race è anche l'occasione per vedere in azione moto di estrazione molto diversa tra loro. Tradizionalmente indicata come terreno d'eccellenza per le grosse bicilindriche, questa gara di regolarità di oltre 8mila chilometri lascia in realtà ampio spazio alle più diverse interpretazioni del regolamento, che sostanzialmente ammette al via quasi ogni mezzo, con l'unico vincolo del peso minimo di 145 chilogrammi (ma le storiche derogano). Le classi di cilindrata sono 3: sopra i 950 cm3, tra 601 e 950  cm3, sotto i 600 cm3.
Si può dire che le Bmw si sono fatte subito notare per numero e varietà: non c'erano al via solo le più moderne GS, ma anche esemplari più ricercati, come la vincitrice della prima tappa, guidata da Allan Alistair. Il britannico ha portato in gara una HP2, grossa bicilindrica su base R1200GS. Molto bella da vedere anche la R100GS di Jens Behling, seconda al termine del primo giorno. Scorrendo la classifica verso il basso ecco però la dimostrazione che scegliere una moto leggera e agile può essere una soluzione altrettanto valida per arrivare dall'altra parte dell'Europa: terzo posto (e primo nella categoria storiche) per Dominique Durussel su Honda XR400R, con il nostro Luca Alessandrini ottimo quinto in sella a una Dominator. In mezzo alle due moto della Casa Alata la KTM EXC 500 Rally di Mark Kinnard, un enduro specialistico con tanti cavalli, un vero mezzo da gara. Prime gioie agonistiche per un'altra Kappa, quella di David Zimmermann: la 790 Adventure R ha ricevuto il battesimo del fuoco e se l'è cavata egregiamente nelle prime fasi di questo banco di prova non trascurabile. Non distante in classifica il secondo italiano, in sella a una signora che i suoi anni li porta egregiamente: Mario Recchia era nono dopo la prima tappa con la sua 990 Adventure, mentre non si è registrata nessuna Africa Twin in top ten (nuova o aged come quella del finlandese Sami Kaitanen).

Di tutto e di più
Laura Cola ha portato in gara una Royal Enfield Himalayan, mentre parecchie erano le Husqvarna 701 al via, tanto da rivaleggiare con i GS in numero. Per Yamaha si registrano in classifica alcune 660 Ténéré, immancabile infine Renato Zocchi con il suo inseparabile Honda X-ADV, capace di superare brillantemente le insidie dei primi chilometri.

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