Woolf, il braccialetto anti-multa

Da fuori può sembrare un normale braccialetto in pelle, ma al suo interno appositi sensori sono in grado di rilevare la presenza di autovelox o altri punti sensibili e avvertire il motociclista che lo indossa con una vibrazione. Si chiama Woolf ed è stato progettato tre programmatori italiani Matteo Bissoli, Simone Camporeale e Federico Tognetti.
Il funzionamento è semplice: connesso allo smartphone (iOS o Android) tramite bluetooth, “dialoga” con l’applicazione dedicata SCDB - servizio leader al mondo per la mappatura di autovelox e di altri punti sensibili costantemente aggiornata - fornendo al motociclista un feedback che l’avverte della loro presenza. L’app funziona attraverso l’uso di algoritmi di Machine Learning per evitare "falsi positivi" e garantire un funzionamento perfetto: il braccialetto vibra con intensità crescente man mano che ci si avvicina al rilevatore di velocità, ad un cantiere stradale o ad altri punti in cui è necessario ridurre la velocità e prestare maggior attenzione. L’intenzione dei tre progettisti è quella di realizzare un dispositivo utile e in grado di migliorare la sicurezza dei motociclisti, nonchè ovviamente limitare il rischio di contravvenzioni. Per poter essere ulteriormente sviluppato e distribuito,  Woolf è ora alla ricerca di nuovi sponsor e finanziatori. Sulla piattaforma di crowdfunding francese Ulule - appena sbarcata in Italia e con all’attivo oltre 74 milioni di euro raccolti in più di 17.000 campagne in 200 paesi al mondo - si possono conoscere i dettagli e aiutare economicamente la commercializzazione del braccialetto  anti autovelox.
Sul sito www.woolf.bike tutti i dettagli.