SBK a Most: Bulega il cannibale contro “Razga” padrone di casa
Ci sarà da divertirsi anche perché questo è un appuntamento con diverse incognite. Nicolò Bulega ci arriva da dominatore ma Toprak Razgatlıoğlu potrebbe fare una di quelle magie alle quali ci ha abituato

Appena una settimana di riposo dopo il round di Cremona e il mondiale Superbike si butta col naso nel contagiri sulla pista di Most, Repubblica Ceca, per il quinto appuntamento del campionato. Il circuito fu completato nel 1983 nell'ambito del recupero di terreni minerari di carbone e divenne il primo complesso automobilistico permanente in quella che allora era la Cecoslovacchia. È un tracciato dalle caratteristiche particolari che spesso portano a gare combattute.
Ci sono diverse incognite
Ci sarà da divertirsi anche perché questo è un appuntamento con diverse incognite. Nicolò Bulega ci arriva da dominatore, leader del campionato e vincitore di tutte e tre le gare del round precedente. Lui è al top della forma e la Ducati è al top dello sviluppo, un gradino sopra la concorrenza. Però questa è una delle piste più amate dal suo rivale per eccellenza, Toprak Razgatlıoğlu, e potrebbe essere il posto giusto per una di quelle magie alle quali il turco ci ha abituati. Qui ha già vinto otto volte, lo scorso anno in tutte e tre le gare, e su 12 presenze ha collezionato 11 podi e un ritiro per motivi tecnici. È la sua pista, l’incognita è piuttosto nella moto: la BMW mette sotto pressione le gomme che dopo qualche giro iniziano a perdere grip, “Razga“ deve sperare che nel lasso di tempo tra un round e l’altro gli ingegneri di Monaco siano riusciti a risolvere un problema che si trascina da parecchio.
Bautista di rincalzo
L’attenzione è tutta centrata sui due piloti in vetta alla classifica, la terza forza del campionato è Alvaro Bautista. Va ancora forte il pluricampione spagnolo, ma non sempre, e spesso litiga con la messa a punto della moto. In Italia è arrivato tre volte terzo alle spalle del compagno di squadra in Ducati e del turco. Sembra avere trovato la sua misura, eppure resta sempre la speranza di recuperare quel pilota che solo due anni fa dominava. Gli occhi sono puntati anche su Andrea Locatelli, uno dei più concreti tra i piloti italiani, che qui però si presenta con un punto interrogativo grande così: aveva fatto faville in Olanda dove aveva conquistato la prima vittoria e un secondo posto, in Italia ci si aspettava molto ed è stato un mezzo flop, proprio sulla pista a due passi da casa sua. Ma vale la pena continuare a seguirlo, Loka resta uno dei migliori e a ben guardare l’unico che fa andare forte la Yamaha dappertutto. Ha cominciato a farlo anche Remy Gardner da quando ha il telaio con le nuove specifiche ma ha avuto alti e bassi, lo aspettiamo a una conferma.
Tante possibili sorprese
E poi c’è la fila degli “underdog”, gli outsider. Primo tra tutti Danilo Petrucci, detentore del titolo di miglior privato. Lui pure ha avuto un rendimento altalenante nelle prime gare ma è pur sempre quinto nella classifica provvisoria e migliore dei “indipendenti”, con la Ducati del team Barni. È un uomo capace di sorprese, un po’ come Sam Lowes che dall’inizio dell’anno ha svoltato: nel 2024 non batteva un chiodo, nel 2025 si è fatto notare un po’ dappertutto. È abbastanza misterioso anche Andrea Iannone, a volte protagonista e altre nei bassifondi, lui pure in lotta con una Ducati che va fortissimo ma non è facile da mettere a punto. Quando ci riesce, l’abruzzese diventa pericoloso anche per i piloti ufficiali. Ma deve trovare la quadratura del cerchio.
Ultimamente stanno andando forte anche le Honda di Xavi Vierge e Iker Lecuona, mentre sono al di sotto delle aspettative Michael van der Mark con la seconda BMW ufficiale e Scott Redding. Continua a crescere la Bimota che Axel Bassani ha portato al quinto posto in Olanda, e continua a crescere Yari Montella, debuttante nel mondiale Superbike e già diverse volte al traguardo tra i primi 10.