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Volkswagen fa la pace con i sindacati, Ducati torna in vendita?

Il miliardo di euro destinato alla nuova fabbrica di batterie che sarà realizzata da Volkswagen in Bassa Sassonia tranquillizza i sindacati tedeschi sulle prospettive occupazionali, ammorbidendo quindi la loro posizione su ipotesi di vendite di attività “non-core”  come Ducati, che torna di nuovo nell'occhio del ciclone
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Volkswagen- Ducati
Fissata al 2026 la presentazione degli ultimi motori diesel e benzina, Volkswagen prosegue lungo la strada dell’elettrico, dove tra l’altro sono andati a finire (quasi) tutti gli investimenti, seppur spartiti tra i diversi marchi. Il gruppo tedesco, come annunciato dal capo della strategia di prodotto Michael Jost in occasione dell'Handelsblatt Automotive Summit Conference di dicembre, si è avviato verso una profonda riorganizzazione che, tra le altre cose, ha portato anche allo stanziamento di 1 miliardo di euro per la costruzione di una nuova fabbrica destinata a produrre batterie destinate ai futuri modelli a zero emissioni. Confermando quanto sopra, la notizia testimonia anche l’accordo finalmente raggiunto con i sindacati tedeschi: guardando ai piani di Herbert Diess, le associazioni dei lavoratori avevano infatti più volte espresso la propria preoccupazione per la possibile riduzione della forza lavoro, arrivando anche a bloccare sul nascere le idee di cessioni di "rami" aziendali, come Ducati.
Ora però le carte in tavola si rimescolano: la nuova fabbrica in bassa Sassonia tranquillizza le associazioni dei lavoratori (che hanno un posto fisso nel board dell'azienda) e l’ipotesi di uno scorporo o di un  taglio alle attività “non-core” di VW torna così possibile. E di nuovo la prima a tornare nell'occhio del ciclone è Ducati: il marchio controllato da Audi vende bene, anzi, sempre meglio stando ai numeri degli ultimi anni, ma è innegabile che le voci di una possibile vendita si siano fatte nel tempo sempre più frequenti ed insistenti. Forse, garantita l’occupazione e scongiurato il “veto” dei sindacati, Diess potrebbe finalmente portare a termine ciò che - sembrerebbe - da tempo si propone di fare. Di ipotesi, in tal senso, ne sono state avanzate diverse, oltre alla "semplice" vendita si parla di una separazione del brand dal Gruppo per renderlo di fatto una società completamente autonoma, fino a una quotazione in borsa di nuova società. 

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