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Transitalia Marathon, i consigli dei campioni

Roberto Boano era per la quinta volta al via della manifestazione: "Percorsi sempre nuovi, dimenticatevi i social e divertitevi alla guida". Beppe Gualini: "Sempre bello vedere vecchi amici, si respira l'atmosfera della Dakar". Paolo Ceci: "Ottimo per chi vuole iniziare a navigare. Sul difficile meglio fermarsi e ragionare". Alex Zanotti: "Il Transitalia è lungo, meglio non farsi prendere dalla foga della competizione. Anche perché non è una gara".
Un evento come il Transitalia offre agli appassionati molto più di una traccia da inserire nel navigatore. Non è un semplice percorso, ma un vero e proprio incontro tra centinaia di motociclisti: ci sono gli esperti e i debuttanti, gli amanti della tecnica e chi desidera solo spalancare il gas. Al parco chiuso si incontrano anche tanti campioni e chiunque può scambiare quattro chiacchiere con loro. Anche noi non ci siamo tirati indietro, incominciando con una leggenda come Beppe Gualini.

Da Parigi a Rimini, un viaggio lungo 30 anni
Dieci partecipazioni alla Dakar non sono uno scherzo, soprattutto se messe insieme a partire dal 1983: anni eroici. “Allora si facevano 20mila chilometri, già arrivare a Parigi era un successo. Il parco chiuso qua a Rimini un po' mi ricorda Place de la Concorde. Ci sono tante di quelle moto là - con i colori dei team Yamaha, Honda, Ktm- e ci sono tanti amici. La moto più interessante che ho visto è una Honda Africa Twin con i colori Camel, mi accende il cuore. Era un mezzo affidabile: forse aveva meno cavalli di altre moto ma poi fu una moto capace di vincere parecchio”.

Un'avventura sempre nuova
Roberto Boano era alla quinta partecipazione al Transitalia: un rito che si ripete ogni anno, un'adesione sincera e sempre viva. “Urbinati propone di continuo percorsi nuovi e questo rende l'evento meritevole. Va bene per un motociclista medio: sono piacevoli passeggiate e quando il terreno si fa troppo tecnico l'organizzatore prevede sempre dei tagli. Basta ascoltare Urbinati e si evitano problemi. Il mio consiglio è di godersela senza fare gli eroi e senza perdere tempo a mettere su foto sui social, quelle c..ate lì. Io volevo venire con una bellissima Africa Twin nera, ma Ivan mi ha mandato via con il Transalp. Mi ha detto: visto che lo hai demolito già una volta, vai con quello”.

Navigare con calma, navigare bene
Da Paolo Ceci ci facciamo dare qualche consiglio per i neofiti della navigazione: “Andare piano è il primo suggerimento e anche se sembra banale, invece è importante – spiega il più volte campione italiano motorally -. L'errore più comune è quello di volere andare forte e navigare. All'inizio è impossibile e pericoloso. Non bisogna vergognarsi di fermarsi sulla nota difficile. Si perde meno tempo: vi posso assicurare che anche alle gare sono sempre gli errori a penalizzare maggiormente. Qua il percorso permette di fare pratica in un contesto non difficile, bisogna approfittarne”.

Risparmiare le energie, un investimento sicuro
Alex Zanotti dal canto suo invece fa gli onori di casa e ci racconta un po' i paesaggi della prima parte della manifestazione su quattro giorni: “Attraverseremo gli appennini e nella zona della Valmarecchia sarà facile trovare pietraie non semplicissime da affrontare. È caduta pioggia e in alcune zone invece il fondo sarà sdrucciolevole”. Alex era apripista su una Ducati Multistrada 1260: non il mezzo più facile da portare in situazioni delicate, ma quando a guidarlo è un due volte campione del mondo Baja il discorso cambia. Per gli altri il piano da seguire è sempre lo stesso: “Il consiglio che posso dare è di partire senza farsi prendere dalla foga di strafare, perché in un evento lungo come questo ci sono tutte le occasioni per sfogarsi e divertirsi”.

Photo Credits: Alessio Corradini, Massimo Di Trapani

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