Quando i giapponesi esagerano... Honda RC213V-S: la MotoGP scende in strada
Una decade fa Honda presentava la RC213V-S, una replica stradale della MotoGP che ha segnato un momento unico nella storia del motociclismo

Una MotoGP targata
Periodicamente Honda si diverte a stupire il mondo con modelli fuori dagli schemi, l'ultima volta è accaduto nel 2015 con la RC213V-S. Si trattava di una vera e propria MotoGP adattata all’uso su strada, sviluppata sulla base della RC213V con cui Casey Stoner vinse il titolo nel 2012. La moto condivideva circa l'80% dei componenti con la versione da gara, ma venne modificata per essere omologabile: scarico catalizzato, impianto elettrico con fari e frecce, ventola di raffreddamento e termostato. Il peso aumentò a 170 kg rispetto ai 158 kg della versione da corsa.

Una MotoGP con targa e fanali
Tecnica da prototipo, affidabilità da scooter
La dotazione tecnica era di primissimo livello: cerchi Marchesini, sospensioni Öhlins e freni Brembo, mentre l'elettronica comprendeva controllo di trazione su 9 livelli con piattaforma inerziale, freno motore su 4 livelli e cinque mappature motore. Il propulsore, un V4 da 999 cm³, nella configurazione stradale erogava 159 CV, ma con il kit racing la potenza superava i 215 CV, perdendo però l'omologazione e alleggerendosi di 10 kg. Il brusco calo di potenza si rese necessario per una serie di motivi, il più importante riguardava l'affidabilità: pensate che la RC213V-S aveva tagliandi programmati ogni 12.000 km, praticamente come una qualsiasi moto di serie. La moto venne prodotta a mano nello stabilimento di Kumamoto in soli 250 esemplari, al ritmo di una al giorno. Il prezzo? 208.000 euro, compreso il kit.

La RC213V-S è derivata dalla moto con cui ha corso Casey Stoner nel 2012
Un decennio dopo, il fascino resta
Oggi, a dieci anni di distanza, la RC213V-S resta una delle operazioni più radicali mai tentate da un costruttore giapponese. Un progetto più dimostrativo che commerciale, nato per dimostrare cosa Honda fosse in grado di realizzare. Prima di lei, solo Ducati aveva osato qualcosa di simile con la Desmosedici RR del 2006, versione stradale della MotoGP di Borgo Panigale, prodotta in 1.500 esemplari e spinta da un V4 da 989 cm³. Chissà se in futuro la Casa dell’Ala dorata deciderà di stupire ancora il mondo con una nuova, altrettanto folle, MotoGP da strada.

Motore da MotoGP, affidabilità da... stradale: i tagliandi sono fissati ogni 12.000 km
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