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Milano Area B e C, i blocchi per le moto slittano di un anno

I blocchi per moto e scooter inquinanti in Area B e C slittano al 1° ottobre 2026. Evidentemente, le numerose critiche e le raccolte firme hanno spinto Palazzo Marino a concedere più tempo per adeguarsi 

Un anno “per adeguarsi”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato che l’entrata in vigore dei divieti di accesso in Area B e C per moto e scooter inquinanti, originariamente prevista per il 1° ottobre 2025, slitterà di un anno, cioè al 1° ottobre 2026. Il primo cittadino ha motivato la decisione con “il consistente parco moto circolante (più di 90mila centauri coinvolti)” e la conseguente “necessità di consentire ai cittadini un tempo congruo per adeguarsi”, ma rimane impossibile ignorare le forti e numerose proteste scatenate da cittadini e associazioni di motociclisti, con tanto di raccolte firme e persino referendum abrogativi promossi contro le nuove misure.

“È solo una proroga, non si torna indietro”

Secondo Sala, si tratta solo di un rinvio (oltretutto in linea con il provvedimento analogo della Regione Lombardia sulle limitazioni ai diesel Euro5, anch’esso spostato al 2026) e non di un passo indietro. Una anno in più di tempo che permetterà di accompagnare con maggiore gradualità la transizione e sostenere le fasce di popolazione più esposte, senza comprometterne gli obiettivi ambientali”. Per il sindaco quindi, MoVe-In — cioè il sistema che attribuisce un contingente chilometrico annuo in deroga — rimarrà infatti il fulcro delle misure di flessibilità per i veicoli più inquinanti. Tuttavia, resta da vedere come evolverà la questione visto che ormai la tornata elettorale del 2027 si fa sempre più vicina: la porta rimane aperta a eventuali ritocchi o conferme delle linee guida ambientali.

A che punto siamo e cosa cambia da ottobre 2026

Utile a questo punto ricapitolare la situazione. 
Innanzitutto, va ricordato che, con circa 130 km quadrati, l’Area B e C di Milano (qui tutti i dettagli e le regole di accesso) è attualmente la ZTL più grande d’Italia. È attiva dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30, festivi infrasettimanali esclusi. Oggi sono già vietati in Area B e C i motocicli a due tempi Euro 0 e Euro 1.

Da 1 ottobre 2026 si aggiungeranno al divieto anche:

  • Moto e scooter a due tempi Euro 2;
  • Moto e scooter a quattro tempi Euro 0, Euro 1 e Euro 2. 
     

I controlli avvengono tramite le telecamere e le multe sono salate: da 163 a 658 euro, con possibile decurtazione di punti dalla patente. 

Quanto “pesano” le due ruote?

Come vi raccontavamo qui, il Comune giustifica le nuove restrizioni facendo riferimento a studi scientifici, quali la TRUE Initiative di Parigi del 2018, che mostra come i motocicli Euro 4 possano emettere NOx e CO in quantità simili a quelle delle auto Euro 2 - 3, e spesso molto superiori rispetto alle auto Euro 6. Va tuttavia ricordato che, secondo l’inventario regionale delle emissioni Inemar (Inventario emissioni aria) di Arpa Lombardia aggiornato al 2021, sul Comune di Milano l’impatto sulle emissioni in atmosfera di ciclomotori e motocicli Euro 0, 1, 2, è pari invece al 7,5 per cento delle emissioni totali comunali di Cov (Composti organici volatili), e ad appena il 2,6 per cento delle emissioni totali comunali di Pm10 e al 0,5 per cento delle emissioni totali comunali di Nox (Ossidi di azoto). La questione, quindi, rimane aperta: è vero che uno scooter Euro 4 da 100 kg può inquinare  più di un SUV Euro 6 da oltre 2 tonnellate, o si tratta invece - come molti hanno in più occasioni denunciato, l’ultima riguardo la ZTL del quadrilatero  - di provvedimenti green dal sapore solo politico?  

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