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Kawasaki, in arrivo una sportiva elettrica con cambio?

L’ultimo brevetto depositato dalla casa di Akashi conferma l’interesse per la mobilità a zero emissioni e per lo sviluppo di soluzioni innovative pensate per rendere piacevole la guida. Dagli schemi emersi emerge la presenza di un cambio, elemento raro tra le elettriche e di un sistema di raffreddamento per tenere controllate le temperature di motore e batterie
Tecnologia innovativa
Kawasaki sembra sempre più prossima a tingersi ancora di più di verde. A suggerirlo sono il susseguirsi di progetti elettrici depositati come brevetti che sottolineano l’attenzione del marchio di Akashi alla mobilità a zero emissioni e, soprattutto, l’intento di arrivare sul mercato con soluzioni innovative. Già nel 2017 aveva suscitato interesse la tecnologia per la sostituzione rapida delle batterie, mentre quanche anno prima lo stupore è arrivato per il prototipo avveniristico Concept J. Ora ad attrarre è il nuovo brevetto depositato da Kawasaki che fa preludere a una moto sportiva elettrica con cambio, soluzione ancora poco diffusa tra i modelli a emissioni zero. Dai disegni diffusi si intuisce l'esistenza della frizione e di un albero, indicatori della presenza della trasmissione, anche se rimane da scoprire se si tratti di un sistema manuale o automatico. Un’ipotesi è che si tratti di una tecnologia simile a quella della Kymco Super NEX vista a Eicma 2018 equipaggiata con un cambio a 6 velocità e frizione anti saltellamento. Una congettura, per altro, supportata dalla proficua collaborazione tra Kymco e Kawasaki attiva per alcuni progetti, come per lo scooter J300. L’altra attrattiva che emerge dagli schemi del costruttore giapponese riguarda la presenza di un doppio sistema di raffreddamento. La presa d’aria anteriore dovrebbe essere predisposta per tenere a temperatura controllata gli accumulatori, maggiormente soggetti ad aumenti incontrollati di calore che possono comprometterne l’efficienza e l’affidabilità nel tempo. Viceversa, il radiatore laterale dovrebbe essere addetto a raffreddare l’olio destinato a mantenere in temperatura il motore. Difficile, invece, prevedere se le soluzioni poste sotto brevetto sfoceranno in tempi brevi in una moto elettrica da commercializzare sul mercato.

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