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Ducati Hypermotard V2 vs 950: qual è più divertente? Ecco come cambia

Ducati ha tolto i veli alla nuova Ducati Hypermotard, è la più potente di sempre, ma quanto è cambiata rispetto alla "vecchia" 950? Mettiamole a confronto e analizziamole nel dettaglio

Anche se nel mezzo è arrivata la prima inedita versione monocilindrica, la 698 Mono, ci sono voluti 6 anni di attesa per la nuova Ducati Hypermotard, quella "vera" col bicilindrico. Si chiama Hypermotard V2 e rispetto alla vecchia 950 è cambiata veramente tantissimo, ispirandosi però alla prima generazione che diede vita ad un nuovo segmento di fun bike. Dati alla mano e foto a confronto, analizziamo quanto è cambiata la mitica Hyper: V2 2026 vs 950 2020.

Ritorno al passato, ma solo nel look

La Ducati Hypermotard continua a farsi riconoscere per il suo carattere estetico decisamente adrenalinico, ma la nuova V2 prende nettamente le distanze dalla 950. Anzi, come sottolineano i designer della casa di Borgo Panigale c'è una chiara ispirazione alla prima mitica 1100 del 2007 con motore raffreddato ad aria. Ritroviamo quegli elementi classici di questo motardone, a partire dal parafango con la doppia presa d'aria, i paramani con gli indicatori di direzione inglobati e la firma luminosa sdoppiata, ma sulla nuova V2 le linee sono molto più snelle a partire dalla vista frontale. È nuova anche la forcella: sulla 950 trovavamo una Marzocchi da 45 mm di diametro, mentre sulla V2 è firmata Kayaba e cresce di dimensioni, 46 mm. Nota importante riguardo al peso, perchè sul nuovo modello scende di ben 13 kg, 187 contro 200 kg in ordine di marcia.

Motore e ciclistica, è rivoluzione

Gran parte del merito del calo di peso va al nuovo motore V2, bicilindrico a L da 890 cm3 che, come su Monster, Multistrada V2 e a breve su DesertX, ha preso il posto dell'unità da 937 cm3 che era montata sulla Hypermotard 950. Oltre ad avere la fasatura variabile ed il richiamo delle valvola a molla (in sostituzione del più delicato sistema desmodromico), è cresciuta la potenza: si passa da 114 CV a 9.000 giri/min a 120,4 CV a 10.750 giri. Cala di poco, invece,  la coppia massima, da 96 Nm a 7.250 giri a 94 Nm a 8.250 giri. Dal confronto fotografico qui sopra si vede chiaramente anche la rivoluzione ciclistica: il telaio non è più a traliccio in acciaio ed è stato abbandonato anche il forcellone monobraccio. Sulla nuova V2 il motore portante è supportato da un front frame in alluminio che funge anche da airbox e da un forcellone bibraccio che si ispira a quello della Panigale V4.

Elettronica al top

Come da tradizione Ducati, il pacchetto elettronico è di riferimento ma tra V2 e 950, visti anche numerosi anni di differenza, tutti i sistemi hanno fatto un notevole passo avanti in termini di precisione e sicurezza. La nuova Hypermotard offre ben 4 motore, contro le 3 della passata generazione, e c'è un nuovo display TFT da 5” (tecnologia presente anche sulla passata generazione). Ritroviamo ABS Cornering, Traction Control e Wheelie Control, il tutto supportato dalla piattaforma inerziale a 6 assi, ma sulla V2 arriva anche la gestione del freno motore e il quick shift bidirezionale.

C'è sempre la SP, ancora più estrema

La ricetta per la versione più sportiva è quasi la stessa, anche se la nuova V2 SP si presenta con una colorazione decisamente aggressiva, valorizzata dai cerchi forgiati in color bianco. Le sospensioni, completamente regolabili su entrambi gli assi, sono Öhlins su entrambi i modelli, così come i freni Brembo ad alte prestazioni. Sulla Hypermotard 2026, però, gli ingegneri hanno voluto esagerare aggiungendo la la batteria al litio, il parafango anteriore in fibra di carbonio, il Ducati Power Launch ed il Ducati Pit Limiter. Grazie a questi ultimi aggiornamenti, rispetto alla versione base la V2 SP pesa 3 kg in meno, mentre la 950 SP si ferma a "soli" 2 kg.

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