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BMW S 1000 XR e Ducati Multistrada V4, quale scegliere? Ecco le prove video

BMW S 1000 XR e la nuova Ducati Multitrada V4 rappresentano il "non plus ultra" delle crossover sportive. La bavarese è stata presentata a inizio anno, mentre la V4 è una novità freschissima, arrivata solo qualche settimana fa. Ognuna ha i suoi punti di forza e soprattutto il suo carattere ben distinto. Scopriamone le caratteristiche, i pregi e i difetti con le nostre video prove!
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Qualche settimana fa Ducati ha presentato la nuovissima Multistrada V4, dotata del quattro cilindri a V derivato da quello della Panigale. Un gioiellino capace di 170 CV che si mette in diretta competizione con la BMW S 1000 XR, crossover rinnovata proprio in questo 2020, dotata anche lei del motore della SBK di casa (il 4 cilindri della S 1000 RR) capace di ben 165 CV. Scopriamone insieme le differenze con le nostre video prove!


Quanto costa la Ducati Multistrada V4?
I prezzi partono dai 18.990 euro della versione standard, passando per i 21.990 euro della V4 S che trovate nella prova video, per arrivare ai 23.799 euro della V4 S Sport.

Quanto costa la BMW S 1000 XR?
Si parte da 17.790 per la elegante versione in grigio, a cui bisogna aggiungere 370 euro per la colorazione “racing red”.

Quanto pesa la BMW S 1000 XR?
La sport tourer bavarese pesa 226 kg.

Quanti pesa la Ducati Multistrada V4?
La sport tourer bolognese pesa 215 kg.

Qual è la potenza massima della BMW S 1000 XR?
Questa nuova versione derivata dal motore RR da 200 CV dichiara 165 CV a 11.000 giri e 114 Nm a 9250 giri.

Qual è la potenza massima della Ducati Multistrada V4?
Il nuovo motore V4 Granturismo con una una cilindrata di 1.158 cm3 è in grado di erogare 170 CV a 10.500 giri.



Come va l’S 1000 XR?
-In marcia, sia alle basse sia alle alte velocità si apprezza il motore, potentissimo e pieno: è lui il vero “centro di gravità permanente” dell’XR.

- Ai bassi la coppia è tantissima ma l'erogazione fluida rende la moto facilmente gestibile e dosabile anche nel traffico cittadino. Ovviamente, però, il quattro cilindri offre il meglio di sé quando le strade si aprono, offrendo un’erogazione rabbiosa ma fluida, che accompagna il pilota tra le curve “quasi” senza fare fatica.

- A supportare l’esuberanza del motore ci pensa una ciclistica bene a punto, soprattutto nella configurazione con le sospensioni elettroniche Dynamic ESA Pro, efficacissima nel gestire asperità dell’asfalto e nell’assecondare “le voglie” del pilota. Ottima l’elettronica di controllo, a partire dalle mappature motore perfettamente calibrate.

- Il parabrezza fa il suo dovere in maniera egregia e (se si è alti fino a 180 cm) la protezione dall’aria è pressoché totale. Stesso discorso per le vibrazioni: se la "vecchia" XR ne aveva un po' troppe, su questa seconda generazione si soffre molto meno.


Come va la Multistrada V4??
-Nel misto può dare grossi problemi a naked e sportive nonostante la ruota anteriore da 19". E poi c'è il comfort di marcia autostradale, adesso davvero ai livelli di una granturismo, anche in coppia col passeggero.

- Il V4 trasforma radicalmente la Multi. Il quattro cilindri a V ha una coppia corposa ai bassi, dei medi poderosi e un allungo da sportiva vera, ma grazie all'erogazione più regolare rispetto alla precedente versione, è nettamente più facile da gestire persino in modalità Sport.

- Quanto alle nuove sospensioni, la forcella assorbe con incredibile linearità ogni sorta di ostacolo, anche se rispetto a quella della Multi Enduro ha perso un po' di "burrosità";  ma quella faceva 185 di escursione, questa 170.

- Il bello di questa Multistrada è che una volta tolte le borse (e magari anche gli specchietti) basta schiacciare il pulsante "Enduro" per trasformarla in una offroad "cattivissima": una moto che con un paio di pneumatici tassellati (nel test avevamo i Pirelli Scorpion Rally) può affrontare senza timori tutte (o quasi) le situazioni che si incontrano nella classica uscita in fuoristrada. Naturalmente parliamo di strade bianche e sterrati mediamente impegnativi. 



Quali sono le caratteristiche dell’S 1000 XR?
- L'estetica della nuova S1000XR cambia poco, con qualche influenza delle "cugine" di successo come la R 1250 GS (da cui l’XR riprende le linee della parte alta della carena laterale e il piccolo becco frontale) e ovviamente la S 1000 RR che si può intravedere nelle forme della fanaleria.

- Utile e ben fatto anche il plexiglas regolabile su due posizioni tramite un’apposita leva studiata per essere attivata con la mano sinistra: serve un po’ di adattamento, ma una volta abituati è comodo da azionare anche in marcia.

- Arriva anche qui l’ormai immancabile cruscotto TFT da 6,5 pollici, usato in molte BMW, in grado di connettere la moto al cellulare tramite app e di fornire una serie pressoché infinita di informazioni sullo stato non solo della moto ma anche del viaggio.

- Il motore è stato rivisto nel rapporto di compressione (cresciuto da 12 a 12,5:1) e ora presenta una curva d’erogazione più ampia e dei bassi ancora più corposi. La rapportatura allungata delle ultime tre marce, inoltre, ha consentito di abbassare il regime di rotazione e di ottenere un risparmio sui consumi dell’8% nel ciclo WMTC.

- Il cruscotto TFT da 65 pollici è chiaro e facile da utilizzare, per navigare tra le diverse funzioni si utilizza la consueta ghiera di gestione posta sul blocchetto sinistro.

- La dotazione elettronica di serie è comprende quasi tutto ciò che serve. Ci sono quattro riding mode di serie, il controllo di trazione evoluto con dispositivo anti-impennata, la piattaforma inerziale a 6 assi e la gestione del freno motore MSR, che evita il sollevamento della ruota posteriore nelle staccate più violente.

- Il motore ora è elemento stressato e il telaio in alluminio, composto da quattro elementi fusi a freddo, è stato modificato in molte sue parti per ottenere un buon compromesso tra rigidità e flessibilità.

- Di serie ci sono le sospensioni semiattive Dynamic ESA mentre resta optional la soluzione attiva ESA Pro: entrambi i sistemi hanno nuove valvole idrauliche che migliorano in maniera sensibile l'efficienza, il comfort e la sensibilità alle alte velocità. Nuove anche le ruote (più leggere di 1,8 kg) mentre al comparto frenante troviamo pinze ad attacco radiale a quattro pistoncini che agiscono su dischi da 230 mm di diametro. Di serie l’ABS Pro con funzione cornering.

- Con una dotazione di serie così ricca, gli optional si riducono sensibilmente: per razionalizzarli, BMW li ha riuniti in tre pacchetti. Dynamic (1.300 euro) che aggiunge il cambio elettroassistito Pro, il Cruise Control, le sospensioni attive Dynamic ESA Pro, l’avviamento keyless e le manopole riscaldabili. Touring (500 euro) inserisce anche cavalletto centrale, paramani, portapacchi e predisposizione per il navigatore. Carbon (1.800 euro) comprende le sovrastrutture in fibra di carbonio per chi vuole un look più sportivo.

Quali sono le caratteristiche della Multistrada V4?
- Restano intatti gli elementi stilistici che rendono la nuova V4 inequivocabilmente una Multistrada, a partire dal doppio faro anteriore col becco. Le linee della nuova Multistrada V4 però si fanno più  fluide e guadagnano quel fascino un po’ rude che ogni maxi enduro deve avere.

- Il cuore della moto è il nuovo motore V4 Granturismo con una una cilindrata di 1.158 cm3 e in grdo di erogare 170 CV a 10.500 giri. Nella Multistrada V4 il cambio dell’olio è previsto ogni 15.000 km, mentre il controllo ed eventuale regolazione del gioco valvole è richiesto ogni 60.000 km.

- Come sempre il pacchetto elettronico della Multistrada V4 è lo stato dell’arte nel settore motociclistico. La piattaforma inerziale gestisce il funzionamento dell’ABS Cornering, del Wheelie Control, del Traction Control, qui in versione “cornering” e i 4 consueti riding mode: Sport, Touring, Enduro e Urban. Inoltre gestisce le Cornering Lights  e le sospensioni semi attive Ducati Skyhook Suspension; quest'ultime da a quest’anno integrano anche la funzione Autoleveling che permette di riconoscere il carico presente sulla moto e regolare autonomamente l’assetto.

- La Multistrada V4 Ducati introduce un’anteprima assoluta nel mondo delle moto: il rivoluzionario sistema radar anteriore e posteriore, che permette l’utilizzo del Cruise Control Adattivo (ACC) e del Blind Spot Detection (BSD).

- Totalmente nuova la ciclistica, che vede il debutto di un telaio monoscocca in alluminio, ruota anteriore d 19” e forcellone bibraccio con una leggerissima struttura “a traliccio”.

- Tre gli allestimenti: la V4 standard, la V4 S che tra l’altro sfoggia sospensioni Skyhook e la V4 S Sport con scarico Akrapovic e parafango anteriore in fibre di carbonio. Cambia anche il modo di proporsi alla sua clientela. Il cliente potrà infatti ordinare la propria Multistrada V4 già equipaggiata in fabbrica con degli allestimenti che personalizzano la moto secondo le proprie esigenze come quello Enduro che prevede per esempio la piastra paramotore, quello Touring che prevede le borse laterali, quello Urban che prevede un top case e quello Performance che prevede il silenziatore Akrapovic.

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