Autostrade e rincari: dal 1 agosto aumentano i pedaggi?
Con un emendamento al decreto Infrastrutture arriva l’ennesimo rincaro: dal 1° agosto aumentano i pedaggi per tutti, moto comprese. Dal Ministro però arriva una nota ufficiale in cui si chiede di ritirare il decreto, che per il momento resta sul tavolo…

Aumenti al casello
Dal 1° agosto scatterà un nuovo aumento dei pedaggi autostradali. La novità è contenuta in un emendamento al decreto Infrastrutture, appena depositato alla Camera e destinato a entrare in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista entro fine luglio. La misura prevede un contributo aggiuntivo a carico delle concessionarie, pari a 0,001 euro al chilometro, che si applicherà a tutte le classi di veicoli. In pratica, ogni 1.000 km percorsi si pagherà 1 euro in più. Una cifra apparentemente contenuta, ma che diventa significativa per chi viaggia spesso o si mette in strada per le vacanze estive. A stimare l’impatto complessivo è la Ragioneria generale dello Stato, che parla di 37 milioni di euro in più a carico degli automobilisti nel 2025.
Ovviamente, non si tratta di un intervento una tantum: la norma stabilisce che questo nuovo importo verrà aggiornato ogni due anni, in base agli indici ISTAT di inflazione, con apposito decreto del Ministero delle Infrastrutture. Un rincaro, quindi, destinato a crescere nel tempo.
Dove andranno quei soldi?
Secondo la relazione che accompagna l’emendamento, il nuovo gettito servirà a coprire il “fabbisogno incrementale necessario ad Anas”, legato alla recente ridefinizione della rete in gestione e all’aumento dei costi dell’illuminazione pubblica.
Manca però qualsiasi riferimento diretto alla manutenzione delle autostrade o a investimenti per la sicurezza stradale: le finalità restano generiche e, come al solito, poco trasparenti.
Polemica a palazzo: forse la retromarcia
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Dura l’opposizione, che attacca il governo per aver introdotto un rincaro proprio mentre milioni di italiani si preparano a partire. Ma anche all’interno della stessa maggioranza non sono mancate le tensioni, tanto che, nel giro di poche ore, è arrivata una nota del Ministero delle Infrastrutture che chiede di ritirare l’emendamento firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza. Una retromarcia che porta la firma dello stesso Matteo Salvini, in un momento in cui le polemiche rischiavano di travolgere l’intero decreto. Staremo a vedere, ma una cosa è certa: al di là delle polemiche, delle correzioni di rotta e dei “giochi di palazzo”, resta un fatto semplice: alla fine, quando si tratta di pagare, ad essere chiamati sono sono sempre gli stessi…