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Yamaha affila le armi per la prossima Africa Eco Race. Botturi: "La Ténéré promette bene"

Manca ancora l'ufficialità, ma il campione di Lumezzane sta continuando lo sviluppo della bicilindrica giapponese in vista del raid africano. La moto è già stata testata in Marocco e Tunisia, è robusta e si avvicina ai 100 cavalli
Yamaha è stata una delle prime, se non la prima casa in assoluto, a credere nel rilancio delle adventure bike di media cilindrata, con la Ténéré 700 che ha aperto la strada nel segmento. L'affidabile bicilindrico dei tre diapason montato in una moto solida e senza troppi fronzoli ha permesso di ottenere un mezzo dal peso contenuto e dalla buona manovrabilità, che ormai ha trovato una sua estensione anche in ambito agonistico. Oltre ai trofei monomarca, Yamaha ha predisposto la Ténéré 700 anche per i rally: quest'anno Alessandro Botturi ha corso nel campionato nazionale, e all'orizzonte ci sono prove ben più impegnative.

Obiettivo Africa Eco Race
Il due volte campione della maratona africana ha già sostenuto due test particolarmente significativi con la Ténéré preparata da Manuel Lucchese. Uno in Marocco e uno in Tunisia, a Douz, dove la nuova Yamaha è stata messa alla frusta per circa 1500 chilometri, anche su terreni particolarmente sabbiosi e soffici. “Sono piuttosto contento di come si comporta la moto, promette bene – spiega il mitico Bottu-. Si guida bene, la potenza c'è, il peso non è male se consideriamo che si tratta di un bicilindrico”.
È chiaro che tanto sviluppo da Yamaha non sarebbe giustificato senza un obiettivo ambizioso e – anche se manca l'ufficialità- tutto lascia intendere che la nuova Ténéré sarà al via della prossima edizione della Africa Eco Race.

È la moto adatta?
La maratona africana si correrà – sempre che non ci siano complicazioni sanitarie legate al Covid- a marzo dell'anno prossimo, sull'ormai collaudato percorso che attraverserà Marocco, Mauritania e Senegal. Come è ben noto il regolamento ammette al via i bicilindrici e nel corso degli anni si sono viste diverse KTM 990 a Dakar (una su tutte quella di Paolo Caprioni), più alcune Honda Africa Twin (tra cui quella con cui Paolo Ceci ha vinto tre tappe nel 2017).
Il Ténéré è una moto decisamente più compatta, con un peso intorno ai 200kg a secco in versione gara. Il serbatoio sdoppiato e dislocato in basso, il radiatore maggiorato, la doppia pompa benzina e sospensioni dalla maggiore escursione hanno reso la moto adatta alla gara. Tra scarico dedicato e rimappatura della centralina la moto inoltre si avvicina ai 100 cavalli, il che sarà il punto di forza del bicilindrico giapponese. Nel sud del Marocco in particolare ci sono tappe veloci, che il Ténéré potrebbe anche vincere. Yamaha affiancherà Pol Tarrés ad Alessandro Botturi: se la sabbia della Mauritania non inghiottirà le due Ténéré, e se l'affidabilità sarà confermata in gara, le possibilità di vedere il Bottu in zona podio non dovrebbero essere poi così remote.
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