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In Ungheria la 1000a gara Superbike, Razgatlıoğlu e Bulega ai ferri corti

Toprak Razgatlıoğlu ha collezionato vittorie a ripetizione annullando tutto il vantaggio racimolato da Nicolò Bulega, ma il mondiale SBK non ha mai corso al Balaton Park e le incognite sono parecchie

Superbike a quota 1000 questo weekend. In Ungheria si correrà la millesima gara dalla nascita del campionato delle derivate dalla serie, su una pista che nessuno conosce. Il mondiale SBK non ha mai corso al Balaton Park, solo pochi piloti vi hanno girato con moto stradali e certamente non è la stessa cosa. Una grossa incognita che si aggiunge ad un appuntamento cruciale. È l’ottavo dei 12 round del campionato, siamo a due terzi della strada, e negli ultimi tempi c’è stato un bello scossone. Toprak Razgatlıoğlu ha collezionato vittorie a ripetizione, otto nelle ultime nove gare, e negli ultimi due round ha fatto l’en plein, annullando tutto il vantaggio racimolato da Nicolò Bulega e superandolo. Adesso in campionato il turco della BMW ha 4 punti di vantaggio e l’italiano della Ducati è diventato l’inseguitore. Però le ultime piste erano favorevoli a Toprak e Nicolò è stato bravo a contenere i danni. Qui nessuno sa a cosa andiamo incontro, il tracciato ungherese è un’incognita per tutti e Bulega ha il dente avvelenato. Come la mettiamo? 

Bimota outsider?

E Borgo Panigale può fare qualcosa per migliorare ulteriormente la Panigale, adesso che la M 1000 RR non consuma più le gomme troppo in fretta e va che è una meraviglia?

La lotta per la vittoria continua ad essere una questione privata fra i due storici rivali ma nell’ultimo round ha sorpreso tutti Alex Lower qualificando in prima fila la Bimota con un distacco minimo. Un fuoco di paglia perché in Gara 1 il britannico è caduto riportando una distorsione a una caviglia e dovrà passare l’esame della commissione medica per correre in Ungheria, ma non sottovalutatelo perché è in grande crescita.

La lotta per il terzo posto è serrata

In un campionato monopolizzato dal dualismo Razgatlıoğlu Bulega gli altri possono puntare soltanto al terzo posto della classifica generale, ma c’è lotta e si combatte all’insegna del tricolore: Danilo Petrucci non è nella sua stagione migliore eppure è tuttora il primo degli inseguitori oltreché il migliore dei piloti privati, con 15 punti di vantaggio su Alvaro Bautista che invece guida la seconda Ducati ufficiale e pur ottenendo risultati a corrente alternata resta uno dei maggiori protagonisti. Il terzo uomo è Andrea Locatelli: l’italiano della Yamaha finora è stato l’unico degli “altri” a raccogliere una vittoria oltre ai due super campioni, ad Assen.

L’altro battitore libero da tenere d’occhio è Sam Lowes, fratello gemello di Alex alla guida della Ducati del team Marc VDS: La strada del podio la conosce già. Altri personaggi sono imprevedibili come degli UFO: Jonathan Rea e Garrett Gerloff stanno tornando ad andare forte, dalle due Honda di Iker Lecuona e Xavi Vierge ci si può aspettare tutto o niente, e anche i nostri Andrea Iannone ed Axel Bassani non stanno combinando granché ma conservano un buon potenziale. Da italiani non possiamo dimenticare Yari Montella che non sta sfigurando al debutto nel Mondiale, e Michael Ruben Rinaldi che è rientrato a metà campionato e deve prendere il ritmo.

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