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TT 2019, la 100° edizione è (quasi) tutta di Peter Hickman

Pur ricalcando copioni già visti lo scorso anno la 100esima edizione del Tourist Trophy ha avuto come grande protagonista Peter Hickman che, evidentemente in gran forma, ha “contenuto” l’esuberanza di Michael Dunlop
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Tourist Trophy
100° TT
Si è chiusa venerdì 7 giugno con le gare della categoria senior l’edizione 2019 del Tourist Trophy. Come sempre, le emozioni non sono mancate e, purtroppo, nemmeno le brutte notizie. 
La stagione si è aperta in ritardo causa maltempo, fatto che ha obbligato l’organizzazione a cancellare le prove cronometrate di sabato primo giugno, facendo così slittare l’inizio delle gare a lunedì 3. Una giornata che, contrariamente a quanto sarebbe dovuto essere, s’è dimostrata molto triste a causa dell’incidente che ha coinvolto e ucciso il pilota inglese Daley Mathison. Il ventisettenne, esperto e con un palmares di tre podi consecutivi nelle edizioni del 2016, 2017 e 2018 nella categoria TT Zero, è uscito di strada al terzo giro in prossimità di Snugborough, tratto molto veloce del Mountain Course tra Braddan e Union Mills. La gara è stata immediatamente sospesa con l’esposizione della bandiera rossa e l’assegnazione della vittoria per la categoria Superbike a Peter Hickman, grande protagonista di questa edizione. Bissata con la vittoria in Supersport, il pilota inglese ha centrato con BMW il tris, trionfando anche nella Superstock davanti alla Kawasaki di Dean Harrison. Nel frattempo, nella categoria sidecar, si aggiudicavano la loro 7° vittoria consecutiva i fratelli Ben e Tom Brichall, soffiandola a John Holden e Lee Cain che, di giro in giro, hanno progressivamente visto crescere il distacco dai Brichalls.
Tra i grandi dell’isola non è certo rimasto in silenzio Michael Dunlop che, pur “adombrato” dal manico di Hickman, in sella alla Paton per la categoria delle Lightweight ha regalato alla Casa milanese il terzo successo consecutivo. Non è stata una passeggiata: la Kawasaki di Jamie Coward ha dato infatti al pilota nordirlandese parecchio filo da torcere, concedendogli alla fine il gradino più altro del podio ma regalando agli spettatori una bellissima gara. Peccato invece per le Norton che, al loro esordio, non hanno certo fatto scintille: nel corso del primo giro si sono ritirati John McGuinness e Davey Todd, mentre la terza in gara di Peter Hickman, pur durando fino al traguardo, non ha fatto meglio dell’ottava piazza.
Le emozioni, in ogni caso, non sono mancate neppure nella categoria riservata alle elettriche: seguendo il copione dello scorso anno, a dominare il TT Zero è stata Mugen. In sella alla nuova Shinden Hachi, Michael Rutter non ha lasciato spazio agli avversari, segnando sul cronometro il nuovo tempo record di 18’34”172 per completare le 37.7 miglia dello Snaeffell Mountain Course, percorse con una media di 121.909 mph. Vittoria resa ancor più dolce dall’assist - se così si può dire - di John McGuinness, che con l’altra Shinden ha regalato a Mugen una bellissima doppietta. Sul terzo gradino invece la Idaten X RE di Ian Lougher, seguita da Matthew Rees ed Allann Venter.
A conclusione del tutto la categoria Senior, con un finale di stagione decisamente a sorpresa: galvanizzato dai risultati in Superbike, Supersport e Superstock, Peter Hickman sembrava ormai destinato a prendersi la sua 4° vittoria. Un guasto tecnico alla BMW glie lo ha però impedito: il distacco con l’inseguitore Dean Harrison c’era tutto (ben 13 secondi!), ma al secondo pitstop, evidentemente, qualcosa è andato storto. Sul rettilineo di Sulby la BMW segnava solo 159 miglia orarie, contro le 190 del passaggio precedente: costretto a usare marce più alte per non spingere troppo in alto i giri motore e compromettere definitivamente le temperature, Hicky ha ceduto a Harrison una meritata vittoria, resistendo comunque all’attacco di Cummins che, più del 3° posto non è riuscito ad ottenere. Dietro, giù dal podio, Michael Dunlop, James Hillier e Davey Todd.
 

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