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SBK 2025 - Bulega vincere non basta, ma più di così...

Il pilota italiano ha riaperto il mondiale grazie al doppio successo di Aragon, ma per recuperare i 36 punti che lo separano di Razgatlioglu servirebbe l'inserimento di un terzo incomodo che non c'è.

L'ultima vittoria in ordine di tempo era arrivata a Most, il 18 maggio scorso. Dopo quel successo, Nicolò Bulega aveva dovuto “digerire” 13 affermazioni consecutive di Toprak Razgatlioglu: un vero e proprio schiacciasassi. Il pilota italiano però non si è disunito, ben consapevole che le modifiche regolamentari avevano la loro parte di responsabilità in tale situazione di classifica. La frustrazione però è affiorata nel corso della stagione, mentre il sogno di laurearsi campione del mondo si è fatto sempre più sfumato per Bulegass.

Momento critico

Il punto più basso, se così si può chiamare il risultato di chi veniva da 10 secondi posti su 12 disponibili, è stata la piazza d'onore del sabato di Aragon, dopo una gara che Nicolò ha guidato in larga parte, rispondendo colpo su colpo alle scorribande di Toprak. Il cambio di direzione della 14-15 ha però premiato il pilota turco per tutta race-1, compreso un ultimo giro nel quale Bulega non è riuscito a recuperare abbastanza nel tornantone che portava al traguardo. Alla fine ha ceduto la vittoria per 30 millesimi, un distacco irrisorio, ma che vale 5 punti come una sconfitta per distacco e brucia nell'animo forse anche di più.

I consigli di Pecco

Prima di domenica, salvifici a quanto pare sono stati i consigli di Bagnaia, che gli ha suggerito di difendersi meglio proprio nella esse prima del rettilineo di ritorno. Si tratta in fondo di un consiglio nemmeno troppo “elaborato”, ma ha colpito nel segno e Bulega è riuscito a eseguire il compito al meglio, vincendo entrambi i duelli della Superpole Race e di gara-2.

La classifica non ride

8 punti guadagnati, 5 punti persi: il saldo in favore di Nicolò vale solo 3 lunghezze e il distacco mondiale rimane di 36 punti. Probabilmente troppi per essere recuperati solo in 2 round, anche perché Bulega e Razgatlioglu hanno mancato la prima e seconda posizione appena in 7 occasioni da inizio mondiale, con il turco deficitario solo 4 volte e tutte entro i primi 3 round, quando la sua BMW non era ancora a posto come adesso. Non si può poi pensare che i vari Petrucci o Bautista possano metterci lo zampino: la distanza prestazionale è troppa e bene ha detto Petrux: “mi tocca fare il guardone”.

Razgatlioglu corre sul velluto e se non si lasciasse trascinare nella bagarre per la vittoria, non rischierebbe davvero alcunché, detto che comunque cadute del campione del mondo non se ne sono viste e le sue acrobazie appaiono in pieno controllo.

Cosa può fare Nicolò? Insistere sulla falsariga delle due ultime gare, sperando che qualcosa di impronosticabile succeda.

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