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Rossi-Stoner, la differenza è nella derapata

Casey e Valentino non si sono mai amati, troppo vincenti per andare d'accordo. Anche per quanto riguarda la guida, le diversità sono evidenti: Stoner è sempre più "figlio del suo tempo" e affronta ogni curva sempre "di traverso", Rossi invece fatica ad adattarsi. E non solo alla sua Ducati…
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MotoGP

Cinque anni di duelli

La guerra tra due è iniziata nel 2007, quando Casey Stoner al suo primo anno in Ducati stracciò tutti, conquistando il titolo mondiale. Nel 2008 andò in scena la "grande rivincita" di Valentino, capace di demolire Stoner, con il famoso duello "rusticano" di Laguna Seca. Sono passati 4 anni e le parti sembrano ormai invertite: Stoner vince, Rossi fatica oltre misura. Una delle cause del successo di Stoner è nello stile di guida dell'australiano, capace di sfruttare al meglio la moto e soprattutto le gomme. Cosa che invece sembra non riuscire a Valentino. Vediamo perché.


Il segreto di Stoner è la derapata

La velocità di Stoner sta tutta nel suo modo aggressivo di affrontare le curve. L'australiano, nel corso degli anni ha perfezionato il suo modo di curvare basandolo principalmente sulla derapata, ossia lo scivolamento della ruota posteriore. Una tecnica altamente spettacolare e, a giudicare dai risultati, molto redditizia. Intervistato dal sito motomatters.com, Stoner la spiega così: "Non ci sono molti piloti in grado di fare scivolare la moto per essere più veloci. Chiunque può far intraversare una moto, ma farlo per andare più forte è molto più complesso, perché bisogna essere capaci di ridurre al minimo la perdita di aderenza delle ruote. In ogni curva devi scivolare in modo diverso. A volte bisogna buttarsi, caricando molto la ruota davanti e mollando il gas per aiutare la moto a curvare, allora il posteriore girerà più facilmente perché avrà meno peso. Altre volte invece impostare una curva per fargli perdere aderenza a poco a poco, perché se lo fai troppo in fretta rischi di essere disarcionato". Detta così sembra piuttosto facile...



Rossi: le Bridgestone ti obbligano a "spigolare"

Valentino in un'intervista a Motosprint, oltre a elencare i problemi della sua Ducati, ha spiegato come si è evoluta la MotoGP in questi anni, soprattutto con l'avvento del monogomma, vero e proprio "spartiacque" della categoria. Secondo il Dottore infatti, le attuali gomme Bridgestone obbligano a una guida "nervosa", lontana anni luce dall'armoniosità tipica dello stile che ha reso grande Valentino… "Da quando c'è il monogomma le MotoGP si guidano in maniera innaturale. Queste coperture non offrono più il miglior grip in fase di massima piega, ma privilegiano della angolazioni inferiori. Questo ti obbliga a guidare "spigolando". Fino al 2008 le gomme erano progettate per offrire aderenza quando sei molto piegato e questo, oltre che naturale, mi permetteva di guidare in maniera più rotonda. Ora sei obbligato a raddrizzare la moto a centro curva e spalancare il gas il prima possibile. E io, attualmente, con questa Ducati non posso farlo".



Tante differenze tra i due

Ed è proprio qui che sta la differenza tra i due, Rossi nasce "pennellatore", Stoner "incide" le traiettorie. Secondo Gabriele Conti prima telemetrista di Stoner e ora di Rossi "Stoner guida in modo molto spigoloso, ferma la moto poi riparte in stile dragster, Rossi invece ama una guida molto più rotonda, ma velocissima, con angoli di piega davvero elevati. Questo è il motivo principale per cui stiamo lavorando molto per cambiare la moto: perché questa era andata via via ad adattarsi nelle preferenze di Stoner". Differenze che si traducono anche nella messa a punto delle moto: "Stoner è piuttosto istintivo, fa pochissimi giri ed è molto secco nei giudizi, forse anche di poche parole. Vale è incredibile, ha una capacità di analisi accuratissima di quello che accade alla sua e alle altre moto, è come avere una acquisizione dati in più. Questo è molto stimolante perché concordiamo spesso con lui piccole modifiche che sono frutto della sua analisi. Possiamo dire che con Vale c’è un lavoro molto più stretto e collaborativo, al contrario di Stoner che lavorava più sui dati.
Sono molto differenti anche nel giudicare la moto: per Casey o andava “tutto bene”, o era “tutto male”, mentre Valentino è più sfumato tra il bene e il male nei suoi giudizi. "


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