Razgatlioglu e se il bello arrivasse adesso?
Dopo la vittoria del terzo titolo in superbike, arriva il chiarimento di Bulega e si spalanca un futuro in MotoGP. Toprak dovrà però dimostrare di avere la fame di un rookie e la capacità di superare momenti difficili
Toprak Razgatlioglu è campione superbike per la terza volta: si tratta di un traguardo importante, raggiunto nella storia delle derivate di serie solo da Carl Fogarty (4 titoli), Troy Bayliss (3) e Joanathan Rea (6). Il terzo sigillo non è arrivato però facile come una passeggiata: nonostante una superiorità del turco a tratti schiacciante in stagione, le sorti del campionato si sono decise solo nell'ultima manche del campionato. Con la vittoria in gara-1, Nicolò Bulega ha ridotto a 34 punti il gap, dopo di che è arrivato il contatto in Superpole Race che ha sollevato un gran polverone mediatico.
La spiegazione di Nicolò
In realtà si è discusso soprattutto su quello che sarebbe o non sarebbe potuto accadere, dal momento che in gara-2 tutto è andato secondo programma e Razgatlioglu si è laureato campione. A ogni modo, Bulega non ha digerito troppo bene una certa insistenza a volerlo dipingere come pilota scorretto.
Almeno questo è quanto traspare dal messaggio pubblicato su Instagram. “Ho letto e sentito tante cose non vere riguardo al contatto tra me e Toprak nella Superpole Race. La prima, e forse la più grave, è che l'avrei fatto apposta, niente di più falso. Chi mi conosce sa che il mio punto forte è sempre stato la percorrenza in curva, e la correttezza verso gli avversari. Dopo un'intera stagione fatta di sorpassi e controsorpassi al limite, da entrambe le parti, un errore può capitare. Forse se fosse capitato in un'altro weekend non avrebbe fatto tutto questo scalpore. Un errore che, vorrei sottolineare, è stato sanzionato con un long lap che ho scontato. La seconda cosa che ho letto è che non avrei chiesto scusa. Anche questo non è vero. L'ho fatto subito, nella prima intervista con TNT, non avevo altro modo per farlo e ho colto la prima opportunità che mi è stata concessa. Inoltre, chi mi ha visto in quei momenti sa bene che non ero affatto felice di aver vinto sapendo che Toprak era caduto”.
Permaloso e vincente
Le qualità di Razgatlioglu in sella a una moto da superbike sono indubbie, probabilmente superiori a quelle di chiunque altro si trovi attualmente nel paddock delle derivate di serie. Certo, non si può non rilevare che a tanta abilità in pista non corrisponde una solidità altrettanto importante nelle parole che usa e nelle allusioni che sembrano circondare il suo modo di comunicare. Anche dopo il round dell'Estoril, il pilota BMW aveva ipotizzato una santa alleanza Ducati per fermarlo: un'ipotesi piuttosto fantasiosa, che li stessi Iannone e Bautista avevano prontamente rispedito al mittente.
Toprak ora si appresta a cambiare palcoscenico e in MotoGP dovrà alzare il proprio rendimento sportivo in un contesto più complicato e competitivo, ma anche smussare l'atteggiamento di chi arriva da campione affermato. Ad attendere Razgatlioglu, infatti, c'è la Yamaha del Prima Pramac Racing, una moto non facile e poco competitiva, in un team che – per dotazione tecnica- non è attualmente di prima fascia. Toprak dovrà dimostrare di avere la fame e la modestia di un rookie, nonostante le 29 primavere all'anagrafe.
Siamo ancora in tempo
C'è chi teme che, alla soglia dei 30 anni, per il turco sia un po' tardi per fare il salto nel mondo dei gran premi. D'altronde i precedenti non sono incoraggianti. Colin Edwards, Troy Bayliss e Ben Spies sono i predecessori che hanno fatto meglio, arrivando tra i prototipi già da piloti maturi. Nessuno di loro ha sfondato, al più hanno lasciato un graffio.
Questo non vuol dire però che la storia sia già scritta e -se Toprak riuscirà a calarsi nella nuova realtà con il giusto atteggiamento- ci possiamo aspettare sviluppi indubbiamente interessanti.