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SBK a Monza: secondo Pirelli "nessuno ha voluto usare le intermedie"

Pirelli è stata accusata di aver gestito male la fornitura portando a Monza gomme poco sicure, ma a sua volta il fornitore punta il dito contro i piloti che non hanno seguito il consiglio di utilizzare le gomme intermedie. Continuano anche le polemiche sul comportamento di organizzatori, team e piloti: Effenbert Liberty Racing giudica ciò che è accaduto "il giorno più nero della storia SBK". Infront non risponde ma...

Pirelli punta il dito contro i piloti

Nella tribolata domenica di gare Superbike a Monza abbiamo assistito a poche battaglie in pista e a troppe battaglie verbali. L'oggetto di discussione fra piloti e organizzatori sono state le condizioni della pista e l'inadeguatezza delle gomme slick e rain in condizione di asfalto semiasciutto. Molti hanno puntato il dito contro Pirelli, che difende la sua posizione con un comunicato stampa chiaro: il fornitore ha consigliato a tutti i piloti l'utilizzo delle intermedie, ma nessun pilota le ha prese in considerazione e hanno preferito non correre. Ecco il testo completo delle parole di Giorgio Barbier, Responsabile per le Competizioni di Pirelli:



“Il weekend di Monza è stato sicuramente condizionato fin dal sabato dalle condizioni metereologiche che sono state sempre molto variabili con sprazzi di tempo sereno che repentinamente si alternavano a pioggia e, in alcuni minuti, addirittura grandine. Per quanto riguarda la Superbike, ci tengo innanzittutto a fare una precisazione importante sulla Superpole di sabato: Pirelli ha costantemente consigliato a team e piloti di utilizzare gli pneumatici intermedi che avevano a disposizione, consiglio questo che però è stato quasi totalmente ignorato dal momento che quasi la totalità dei piloti hanno utilizzato gomme da pioggia, chiaramente questo può essere motivato dal fatto che il tracciato in alcuni punti era totalmente asciutto, in altri era bagnato per via degli alberi che a bordo pista non permettono una rapida asciugatura dell’asfalto. Gli pneumatici da pioggia vanno bene quando lavorano a 50°-60° ma sui due rettilinei consecutivi, che erano completamente asciutti, hanno ovviamente raggiunto temperature ben oltre i 200°, cosa che ha provocato la fusione della mescola centrale. Anche su questo aspetto ci tengo a rassicurare tutti, gli pneumatici Pirelli hanno una particolare struttura con cintura di acciaio e quindi non possono assolutamente esplodere. Ciò detto, nella giornata di domenica i piloti delle classi Superstock hanno regolamente corso, in condizioni addirittura peggiori di quelle che si sono presentate durante le gare di Superbike, utilizzando all’anteriore gli pneumatici da pioggia e al posteriore le intermedie o gli pneumatici da gara. In Supersport, a riprova ulteriore che gli pneumatici da pioggia Pirelli posso sostenere assolutamente senza problemi una gara intera, i piloti hanno regolarmente svolto e terminato la gara per l’appunto utilizzando pneumatici da pioggia. E’ stato un peccato quindi che, pur avendo i piloti Superbike a disposizione due soluzioni intermedie al posteriore, abbiano aspettato soltanto di utilizzare pneumatici slick. Partita la gara si è comunque visto che si poteva fare una bella gara anche in quelle condizioni”.



Liberty Racing: "uno dei giorni più neri della SBK"

Le polemiche copinvolgono ovviamente anche i team. Effenbert Liberty Racing in particolare ha criticato l'organizzazione di Infront con un comunicato dai toni accesi (che ora Infront sta valutando insieme ai propri legali). Duri commenti anche verso gli altri team, autori di una vera e propria "farsa" a seguito della quale Liberty Racing manifesta dubbi sul prosieguo del proprio impegno in Superbike. Ecco il testo integrale del comunicato di Effenbert Liberty Racing:

"La sensazione netta è quella che la categoria della SBK abbia conosciuto oggi uno dei suoi giorni più neri, poco rispetto per il pubblico, poco rispetto per chi come il team Effenbert investe di suo, poco rispetto in generale per la parola sport, nel senso più stretto del termine. E’ inaccettabile che le decisioni fondamentali della giornata siano state prese con una superficialità neppure degna di un campionato monomarca di scooter, una tappa del mondiale SBK in fin dei conti in mano a numero ristrettissimo di team e piloti che si sono impuntati, non si sa bene con quali criteri, per boicottare le manche. Altre categorie, ugualmente titolate, non sarebbero mai incorse in una farsa di tal genere (lo dimostra infatti lo svolgimento delle gare delle altre classi senza incidenti di rilievo e senza capricci di alcun genere): questo pensiero, amaro, farà riflettere i vertici del team Effenbert sul proprio futuro racing"




Perchè i piloti non hanno scelto le intermedie?

Se la soluzione a tutti i problemi erano le gomme intermedie, perché nessuno le ha utilizzate? Forse perchè nessun pilota tra quelli che corrono attualmente le ha mai utilizzate e non sa come si comportano: l'ultima gara di Superbike disputata da un pilota con queste gomme risale al 2004. Le intermedie sono sempre state gomme non amate dai piloti della SBK; essendo una via di mezzo fra una slick e una rain (mescola più morbida e intagli medi sul battistrada) risulta una gomma mediocre sia nell'asciutto sia nel bagnato. Non avendole mai usate, i pilota non conoscono questa mescola e tutti hanno preferito non rischiare scegliendo di non correre. A difesa dei piloti c'è da considerare che le condizioni dell'asfalto cambiavano da una curva all'altra nei giorni scorsi, con zone totalmente bagnate intervallate da tratti completamente asciutti, rendendo estremamente difficile la scelta delle gomme.
Da questo weekend comunque escono un po' tutti acciaccati: la Pirelli, i piloti e i team, in parte anche la stessa Infront costretta a cercare compromessi con l'una e con gli altri per salvare la gara (ma attendiamo di vedere le reazioni "a freddo" dell'organizzatore nei prossimi giorni). Resta ciò che il pubblico e anche molti tra i piloti ieri dicevano e che Ayrton Badovini meglio di tutti sintetizzava così: "Se non ci stanno a rischiare un po', è meglio che stiamo tutti a casa".
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