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MotoGP 2018 - Daniel Pedrosa, un campione sfortunato

MotoGP news – Giovedì prossimo Dani Pedrosa comunicherà a tutti il suo futuro e tra le opzioni che ha valutato c’è anche quella del ritiro. A soli 33 anni, dunque, uno dei piloti più forti del mondiale rischia di abbandonare anzitempo la competizione più bella del mondo. Ripercorriamone la carriera, dalle vittorie spettacolari in 125 e 250 fino agli anni da "comprimario di lusso" nella top class
L'addio è vicino?
Tra i top rider presenti nella griglia di partenza della categoria regina c’è Dani Pedrosa, pilota ufficiale Honda dal 2006, che nonostante il suo grande e indubbio talento giovedì prossimo potrebbe annunciare il suo ritiro dalle competizioni. Lo spagnolo in questi tredici anni di MotoGP è sempre stato uno dei piloti più forti in pista, ma molte volte purtroppo la sfortuna ha condizionato le sue stagioni e per varie ragioni non è mai riuscito a imporsi sugli avversari e vincere il titolo mondiale. Il pilota di Sabadell è approdato alla top class da vero campione, avendo vinto tre titoli mondiali consecutivi, uno in 125 nel 2003 e due nella classe di mezzo nei due anni successivi, imponendosi subito come pilota talentuoso dotato di uno stile di guida pulito ed efficace.
Pedrosa ha debuttato nella classe minore del Motomondiale nel 2001 ed è stato nel 2002 che ha raccolto i primi successi iridati, ben tre, con tanto di pole position (otto). Nella classe 250 il catalano è stato il dominatore assoluto nelle stagioni 2004 e 2005, e il passaggio alla top class è stato naturale, diventando da subito il portacolori del team ufficiale della casa alata. Dopo aver ottenuto il quinto posto nel primo anno, dal 2007 in poi Pedrosa è stato un pilota di riferimento in pista, abitualmente sul podio, dove ha lottato per il titolo iridato fino al 2013 senza però mai riuscire a centrare l’obiettivo, cosa che invece è riuscita a quasi tutti i suoi compagni di squadra. Infatti è stato Nicky Hayden a proclamarsi campione del mondo nel 2006, Casey Stoner c’è riuscito nel 2011, e il più recente Marc Marquez dal 2013 ad oggi ha conquistato ben quattro titoli. I suoi compagni di squadra "ingombranti" hanno di certo giocato un ruolo chiave nei suoi pochi successi nella classe regina, del resto, "reggere" il confronto con mostri sacri quali Stoner e Marquez non è certo facile, ma c'è anche chi adduce i suoi pochi successi alla tipologia di fisico di Daniel, di gran lunga il più "leggero" della MotoGP. In ogni caso, fino a quest’anno Honda ha sempre rinnovato la fiducia nei confronti dello spagnolo, ottimo collaudatore che ha dato un grande supporto nei momenti di sviluppo della moto, ma si sa che dopo una lunga collaborazione, arriva sempre un momento in cui c’è bisogno di nuovi stimoli e importanti motivazioni. Questo momento è arrivato anche per Pedrosa, che dopo tredici anni di onorato servizio ha ad oggi tre opzioni sul piatto: diventare il pilota del nuovo team privato Yamaha, diventare collaudatore della marca austriaca KTM, oppure quella del ritiro. Giovedì prossimo Pedrosa ha indetto una conferenza stampa, al Sachsenring, per annunciare la sua decisione per il futuro, e sarebbe triste se questa dovesse coincidere col ritiro, dal momento che Pedrosa è stato da sempre uno dei piloti più rispettosi e rispettati del paddock.
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