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MotoGP 2013: Marc Marquez, secondo Roberts, Schwantz e Rainey

MotoGP news: in attesa del ritorno in pista a Indianapolis, il giovane spagnolo viene giudicato da tre grandi campioni del passato. Che non possono fare altro che lodarne i risultati al debutto nella classe regina
Predestinato
Marc Marquez non è un debuttante qualsiasi, per lui, di fatto, la Dorna ha riscritto la regola che voleva i rookie relegati a un anno di apprendistato in un team satellite, permettendone l'approdo immediato nel team ufficiale Honda a fianco di Dani Pedrosa. I risultati non si sono fatti attendere: sul podio nella prima gara, vincitore alla seconda e in testa al Campionato 2013 al giro di boa. In attesa della gara di Indianapolis, prevista nel weekend del 18 agosto, tre grandissimi della classe regina hanno raccontato a MCN cosa ne pensano del giovane fenomeno.

Il Marziano: "Grande angolo di piega"
Così Kenny Roberts, vincente al debutto nel Mondiale nell'anno di grazia 1978: È velocissimo in curva e ha un grande angolo di piega. All’inizio avevo dei dubbi, perché è difficile mantenere il controllo in quelle condizioni: considerando gli angoli di piega che questi ragazzi riescono a fare e le moto che guidano, basta un attimo per perdere il controllo ed è una cosa che ti rimane sempre in testa. Fare quelle pieghe e accelerare in questo modo senza possibilità di correggere, è impressionante. Se riuscirà a finire il campionato così come ha condotto la prima parte, sarà lui a vincere. Per me Marc potrebbe essere uno di quei personaggi che cambia la storia". 

L'eterno texano: "Sicuro di sé"
Schwantz, ancora sul podio alla 8 Ore di Suzuka alla bella età di 49 anni, rivede qualcosa di sé nel funambolismo di Marquez. “Sembra proprio un giovane sicuro di sé, ed è così che deve essere. Soprattutto se si va a Laguna Seca, vista prima forse solo nei videogiochi. Ma quello comunque non ti prepara al Cavatappi, né alle varie curve. Marquez sembra proprio essere un ragazzino che procede un giro alla volta. Non credo che lui stia pensando al campionato, o a quello che potrebbe succedere nella prossima gara. Pensa solo a quello che gli sta davanti in quel momento, e per me è questo che lo rende unico. I suoi angoli di piega sono da folle, esprimono coraggio puro. Penso che lui sia solo un ragazzo che è stato velocissimo, ha vinto alcune gare e pensa di poterlo fare ogni fine settimana. Fino ad oggi non certo a torto.”

Rainey: "Asseconda la moto"
A Marquez non importa se la moto si muove, e questo è bello da vedere. Marc va veloce assecondando il movimento della moto, ed io ho sempre pensato che sia questo il modo giusto. Bisogna lasciar scorrere la moto per capire dove va. Se la moto non scorre mai non si è al limite. Marc è pieno di entusiasmo, gioventù e talento: gli piace tutto ciò che fa, e questa può essere la chiave del successo. Lui è il futuro, e sarà un pretendente al titolo per molti anni a venire. A Laguna Seca l'ho visto per la prima volta: è un po’ più aggressivo sui freni e tende ad sfruttare entrambi i pneumatici rispetto agli altri. E si fida molto dell’elettronica per trovare il feeling con la moto. Ha una buona comprensione di quella specie di sensazione artificiale che ciò comporta.”
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topomoto
Ven, 08/09/2013 - 14:55
Sei davvero il numero uno!
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