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Moto: morto Andrea Antonelli nella gara di Supersport a Mosca

Andrea Antonelli è morto: sono state le parole del Dottor Corbascio, sintetiche e commosse, a confermare quello che molti hanno temuto vedendo le immagini dell'incidente al primo giro della Supersport. Ricostruita la dinamica dell'incidente, tragicamente simile a quello costato la vita a Craig Jones nel 2008

Colpito al collo

Andrea Antonelli non c'è più. Fatale al pilota umbro è stato l'impatto con la Honda di Lorenzo Zanetti durante il primo giro di un maledetto Gran Premio di Mosca, categoria Supersport. A spezzare l'ultimo filo di speranza, le poche commosse parole del Dottor Corbascio, responsabile della Clinica Mobile. Le ultime ricostruzioni, da riportare per onor di cronaca, dicono che la moto di Massimo Roccoli si sia spenta in pieno rettilineo: Antonelli, che sopraggiungeva, l'ha tamponato senza cadere, ed è stato centrato in pieno da Zanetti, proveniente dalle retrovie e impossibilitato a vedere l'accaduto a causa del muro d'acqua in pista.

Come Craig Jones

La dinamica dell'incidente ricorda sinistramente quella costata la vita a Craig Jones nel 2008, quando fu investito a Brands Hatch da Andrew Pitt. Max Biaggi non ha usato mezzi termini: "In queste condizioni, le MotoGP non avrebbero messo le ruote in pista". Di sicuro l'emozione è alta e ognuno la manifesta coerentemente alla propria indole. Quello che è oggettivo, purtroppo, è che in moto si è ripreso a morire. Sempre per lo stesso, finora inevitabile motivo: l'investimento a distanza ravvicinata. Così è successo a Tomizawa, così a Simoncelli. E così a un ragazzo di 25 anni dal carattere estroverso, dal forte accento umbro e dal ricordo che già adesso è dolore.

Badovini durissimo

Il biellese Ayrton Badovini, ai microfoni di Italia 1, ha spiegato: "Questa è una pista particolare: l'asfalto ha molto grip ma non può drenare l'acqua. Viste le temperature invernali, se lo facesse, si romperebbe". E quindi? "Non si doveva correre". Così Badovini, senza retorica e con grande commozione. Il biellese aveva un gran groppo in gola, e alla fine si è scagliato con chi non ha aspettato l'ufficialità della morte di Andrea Antonelli. Ha usato parole forti, che non possiamo non condividere. Perché la corsa alla notizia non può mai prevaricare il rispetto della persona, o della sua memoria.

 
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